Crisi epilettiche bambini
Lepilessia è una delle condizioni neurologiche croniche più comuni nei bambini, tanto che nel lOrganizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lha riconosciuta come malattia sociale. È caratterizzata dalla presenza crisi epilettiche ricorrenti, che possono insorgere in qualsiasi attimo durante la vita di una persona.
In questo credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori cercheremo di fornire una guida completa sulla patologia, individuando i diversi tipi di epilessia infantile ed esaminando gruppo cause, sintomi e le opzioni di trattamento attualmente disponibili.
Quanti tipi di epilessia infantile esistono?
Lepilessia è una condizione neurologica che si manifesta in molteplici forme, tanto che sarebbe più appropriato discutere di epilessie al plurale, piuttosto che di una singola entità. Questa vasta gamma di manifestazioni cliniche implica anche effetti diversi sulla esistenza quotidiana: alcune forme di epilessia consentono una qualità di a mio avviso la vita e piena di sorprese quasi normale; altre, più rare, sono particolarmente gravi e possono essere accompagnate da sintomi neurologici, cognitivi, comportamentali e psichici.
Tra i principali sintomi dellepilessia nei bambini troviamo le crisi epilettiche, fenomeni clinici notevolmente variabili, caratterizzati da episodi improvvisi e transitori. La loro motivo è ricercare nel funzionamento anomalo dei neuroni localizzati allinterno della sostanza grigia, nella corteccia cerebrale.
Una inizialmente classificazione degli attacchi epilettici dipende dalle zone dellencefalo che sono coinvolte:
- si definiscono crisi focali quelle che hanno inizio in una specifica area del cervello e che, in alcuni casi, possono diffondersi successivamente ad altre regioni cerebrali;
- si chiamano invece crisi generalizzate quelle che interessano entrambi gli emisferi fin dallinizio.
Le crisi focali sono ulteriormente suddivise in base alla consapevolezza del soggetto mentre la crisi:
- crisi focali con consapevolezza conservata, quando la persona rimane cosciente di ciò che accade e può interagire;
- crisi focali con consapevolezza alterata, in cui il a mio parere il paziente deve essere ascoltato perde la capacità di percepire lambiente circostante e di rispondere.
Le crisi generalizzate, invece, si dividono in:
- crisi motorie: ad esempio le crisi tonico-cloniche, cloniche, miocloniche e atoniche;
- crisi non motorie: come le crisi di assenza tipiche o atipiche.
Lepilessia, dunque, può essere classificata in base alla tipologia di crisi che si manifesta. Distingueremo allora tra:
- epilessia focale
- epilessia generalizzata
- epilessia mista (focale e generalizzata)
- epilessia a esordio sconosciuto, allorche non è possibile determinare lorigine delle crisi.
Anche lepilessia pediatrica si presenta in molte forme diverse, ognuna con caratteristiche e sintomi specifici. Capire di viso a che tipologia ci troviamo di fronte è essenziale per determinare il trattamento più appropriato.
Quali sono i più comuni?
Lepilessia benigna dellinfanzia con punte centrotemporali o rolandiche (conosciuta anche come BECRS) è la sindrome epilettica più ordinario nei bambini, si stima che lincidenza sia di circa 21 casi ogni bambini al di giu dei 15 anni.
Non si tratta, però, dellunica sagoma possibile. Vediamo insieme alcune delle modalità in cui si può presentare lepilessia nei bambini.
Crisi di assenza o il piccolo male
Le crisi di assenza, note anche in che modo piccolo male, sono caratterizzate da brevi perdite di coscienza. Il bambino sembra fissare il vuoto per alcuni secondi e poi riprende lattività come se nulla fosse accaduto. Queste crisi sono comuni nella epilessia idiopatica e la loro periodo è solitamente breve, intorno ai secondi. Può capitare che, in associazione, si verifichino anche crisi tonico-cloniche generalizzate. Bisogna sottolineare, comunque, che levoluzione del disturbo è nella maggior porzione dei casi favorevole.
Le crisi atoniche
Le crisi atoniche comportano una perdita improvvisa del tono muscolare e dello stato di coscienza, che può causare cadute improvvise e traumi.
Le crisi tonico-cloniche generalizzate
Le crisi tonico-cloniche generalizzate sono le più note e drammatiche. Iniziano con una fase tonica, in cui i muscoli si irrigidiscono, per poi proseguire con una fase clonica di movimenti convulsivi. Queste crisi sono spesso associate alla sindrome di Lennox-Gastaut.
La sindrome di Lennox-Gastaut
Questa sindrome è una forma grave di epilessia che si manifesta con diversi tipi di crisi, inclusi attacchi tonico-clonici, atonici e di assenza. Riguarda tra l1 e il 4% dei casi di epilessia infantile e, purtroppo, è frequente resistente ai trattamenti convenzionali. Lesordio si manifesta tipicamente tra i 3 e i 5 anni, comunque pressoche sempre prima degli 8 anni di età. La sindrome spesso motivo lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro di alcuni disturbi cognitivi, in dettaglio legati alla memoria e al ragionamento.
Epilessia mioclonica giovanile
Lepilessia mioclonica giovanile è una sindrome ereditaria che si presenta mentre ladolescenza con crisi miocloniche (contrazioni muscolari brevi e involontarie) al risveglio, frequente seguite da episodi di crisi tonico-cloniche generalizzate.
Sindrome di Dravet
La sindrome di Dravet è una forma rara e grave di epilessia che ha il suo esordio nel primo periodo di a mio avviso la vita e piena di sorprese del ragazzo. È caratterizzata da convulsioni prolungate e febbrili, che portano a uno secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro neurologico progressivamente compromesso. Gran parte dei pazienti, infatti, presenta singolo stato di disabilità (sia motorio che cognitivo) che si protrae fino alletà adulta.
Lepilessia idiopatica
Con epilessia idiopatica ci si riferisce a forme di epilessia privo una motivo apparente o lesioni cerebrali evidenti. Frequente, infatti, ha origine da una componente genetica.
Epilessia rolandica
Lepilessia rolandica è una sagoma benigna che si manifesta nei bambini tra i 3 e i 13 anni. Le crisi, frequente notturne, coinvolgono la volto e la bocca, e tendono a risolversi spontaneamente con letà.
Epilessia focale
Come abbiamo anticipato, lepilessia focale origina in una specifica area del cervello. I sintomi variano a seconda della zona colpita e, in che modo abbiamo visto, possono includere movimenti involontari, sensazioni strane e alterazioni della coscienza.
La marcia Jacksoniana
Si tratta di una manifestazione di epilessia focale in cui le crisi sono localizzate in unarea specifica. Di consueto, lattacco inizia da un lato del volto e successivamente coinvolge il arto. Segue poi un arresto temporaneo della parola e la partecipazione di movimenti clonici delle palpebre. Mentre la crisi, però, il contatto con lambiente circostante viene mantenuto. In alcuni casi, lattacco può evolvere in una crisi generalizzata oppure può rimanere esclusivamente di genere sensitivo, manifestandosi con dolori e parestesie localizzati in una sola parte del corpo. È quello che viene definito un classico esempio di crisi motoria parziale.
Epilessia notturna
Lepilessia notturna si manifesta principalmente durante il sonno. Le crisi possono variare da semplici movimenti notturni a complessi episodi convulsivi.
Epilessia parziale
Le epilessie parziali coinvolgono soltanto una sezione del cervello. Possono stare semplici, privo perdita di coscienza, o complesse, con alterazione della consapevolezza.
Le convulsioni o grande male
Le convulsioni, o grande male, sono crisi tonico-cloniche generalizzate che coinvolgono lintero corpo, frequente accompagnate da perdita di coscienza e movimenti convulsivi intensi.
Epilessia morfeica
Lepilessia morfeica è una sagoma rara che si manifesta con crisi durante il sonno e può stare associata a disturbi del sonno e alterazioni comportamentali.
Quali possono esistere le cause?
Ma quali sono le cause dellepilessia infantile? Redigere un elenco intero ed esaustivo delle motivazioni che stanno dietro questa qui condizione è molto complicato. Possiamo raccontare, però, che dal segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato eziologico lepilessia viene categorizzata in:
- strutturale, allorche è causata da lesioni, danni o malformazioni cerebrali visibili;
- genetica, allorche deriva da specifiche mutazioni genetiche, in che modo la gran parte delle epilessie idiopatiche o la Sindrome di Dravet;
- infettiva, che è conseguente a malattie infettive in che modo meningite, encefalite o altre infezioni del sistema nervoso centrale;
- metabolica, in cui è associata ad alcuni rari disturbi del metabolismo;
- disimmune, causata cioè da malattie del metodo immunitario;
- idiopatiche, allorche la motivo è sconosciuta.
Diagnosi e terapie
La diagnosi di epilessia nei bambini richiede una valutazione approfondita, che include:
- anamnesi dettagliata, per cui è indispensabile raccogliere informazioni più dettagliate possibili sui sintomi e sui fattori scatenanti;
- esami neurologici, per valutare le funzioni neurologiche del bambino;
- elettroencefalogramma (EEG), in cui si monitora lattività elettrica cerebrale, per comprendere che tipologia di crisi si verifica e in che zona del cervello;
- imaging cerebrale, attraverso RMN o TC per individuare o escludere eventuali lesioni cerebrali.
Le opzioni terapeutiche per lepilessia infantile sono diverse e includono varie strategie, a seconda ovviamente del caso specifico. I farmaci antiepilettici sono la inizialmente linea di trattamento e la maggior parte dei bambini risponde bene a questo genere di secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto. Unaltra opzione è la dieta chetogenica, una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave ad elevato contenuto di grassi e basso ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente di carboidrati che può essere utile in alcuni casi selezionati, è indispensabile però intraprenderla sotto stretto controllo dottore e privo di improvvisarla. Nei casi in cui i farmaci non sono sufficienti, si può considerare la chirurgia: nello specifico, si possono effettuare interventi di resezione, disconnessione o neuromodulazione, per cui larea epilettogena viene rimossa oppure isolata dal residuo del cervello. Infine, la stimolazione del nervo vago (VNS) è una tecnica che, tramite limpianto di un dispositivo, stimola il nervo vago e limitare la frequenza delle crisi.
Non sempre, quindi, è realizzabile guarire dallepilessia, tuttavia, lo sviluppo della ricerca sta portando ad opzioni terapeutiche sempre più avanzate, in che modo Epilamba, il nuovo integratore per lepilessia infantile di International, utile per supportare il paziente pediatrico nelle difficoltà più comuni, come il deterioramento della memoria, lansia, la depressione e i disturbi del sonno.
In conclusione, abbiamo visto che lepilessia è una patologia complessa, per cui è indispensabile un approccio multidisciplinare e personalizzato. Le criticità sono tante, dalle comorbidità nellepilessia allimpatto sociale della malattia: con le giuste informazioni e risorse, però, è possibile gestire la stato in maniera efficace, migliorando la a mio avviso la vita e piena di sorprese dei bambini e delle loro famiglie.