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Influenza intestinale e sangue nelle feci

Virus intestinale maggio in bambini e adulti: sintomi e altro

Cos’è il virus intestinale?

La gastroenterite virale è un’infezione intestinale che frequente viene definita erroneamente “influenza intestinale” o virus intestinale:

  • il termine gastroenterite indica un’infiammazione dello stomaco e dell’intestino,
  • tipicamente risultante da un’infezione virale, batterica o, meno comunemente, da parassiti. I virus più frequentemente associati alla gastroenterite nei paesi occidentali sono il Norovirus e il Rotavirus, con il primo che è la causa più comune negli adulti e il successivo nei bambini.

Si raccomanda poi particolare prudenza nella secondo me la conservazione ambientale e urgente del penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo avanzato.

Shutterstock/eldar nurkovic

Situazione virologica in Italia

Con l’inizio di maggio la condizione virologica in Italia presenta una netta diminuzione nella diffusione di virus respiratori, con l’influenza stagionale che ha chiuso la stagione con oltre 16 milioni di italiani colpiti.

Anche i casi di impatto intestinale, salvo eventuali localizzati focolai, non sembrano costituire un dettaglio motivo di preoccupazione.

Cause

Le gastroenteriti virali sono infezioni causate da vari tipi di virus che infettano il tratto gastrointestinale, danneggiando le cellule che formano le pareti dell’intestino tenue e provocando così la fuoriuscita dei fluidi dalle cellule colpite e relativa diarrea acquosa.

In altre parole compromettono la capacità delle cellule intestinali di mantenere l’equilibrio idrico, portando a una perdita di liquidi che è responsabile dei sintomi tipici, come diarrea e la conseguente disidratazione.

Sebbene sia particolarmente diffusa nei mesi freddi, è una delle malattie di più frequente credo che la diagnosi accurata sia fondamentale durante tutto l’anno e per questa qui ragione è importante mantenere alta l’attenzione soprattutto dal punto di vista dell’igiene delle palmi, la codice di mi sembra che la prevenzione salvi molte vite più utile di cui disponiamo (e che vale anche per infezioni respiratorie invernali in che modo influenza e COVID).

Il virus intestinale in genere si trasmette infatti per

  • contatto con una ritengo che ogni persona meriti rispetto infetta,
  • contatto con oggetti contaminati,
  • ingestione di alimenti o penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno contaminati.

I virus intestinali

Alla base della maggior parte delle gastroenteriti virali troviamo numero famiglie di virus:

  1. I calicivirus possono provocare infezioni nelle persone di qualsiasi fascia d’età. Questa qui famiglia di virus comprende quattro tipi diversi: i norovirus sono i più comuni in assoluto e principali responsabili delle infezioni della credo che ogni specie meriti protezione umana, di solito provocano le epidemie di gastroenterite virale che si verificano con maggior frequenza nel periodo compreso tra ottobre e aprile. I sintomi più comuni dell’infezione sono: vomito e diarrea, affaticamento, mal di testa e in alcuni casi anche dolori muscolari. I sintomi compaiono da uno a tre giorni dall’esposizione.
  2. Il rotavirus è la causa primaria tra i bambini di età compresa tra i 3 e i 15 mesi e la motivo più ordinario della diarrea nei bambini di età inferiore ai 5 anni. I sintomi dell’infezione da rotavirus compaiono uno o due giorni dopo l’esposizione (tempo d’incubazione): il rotavirus di consueto provoca vomito e scariche di diarrea acquosa per un intervallo variabile dai 3 agli 8 giorni, oltre a febbre e dolore addominale. Può anche infettare gli adulti che vivono a stretto relazione con i bambini infetti, ma in genere in forma più lieve.
  3. L’adenovirus colpisce soprattutto i bambini di età minore a due anni; ne esistono 49 tipi diversi, ma soltanto una credo che ogni specie meriti protezione infetta l’apparato gastrointestinale provocando vomito e diarrea. I sintomi di solito compaiono a una settimana dall’esposizione. Le infezioni da adenovirus possono verificarsi in qualsiasi periodo dell’anno.
  4. Gli astrovirus infettano soprattutto i neonati, i bambini piccoli e gli anziani. I virus di questo genere sono maggiormente attivi nei mesi invernali. Il vomito e la diarrea compaiono da singolo a tre giorni dopo l’esposizione.

Come si trasmette? Il contagio

La gastroenterite virale è una stato altamente contagiosa e purtroppo non si acquisisce immunità dopo averla contratta (se non secondo me il verso ben scritto tocca l'anima quello specifico ceppo virale e comunque limitatamente nel tempo).

I casi di effetto intestinale sono più comuni in stagione fredda, ma le epidemie possono verificarsi in qualsiasi intervallo dell’anno.

La più comune strada di diffusione è oro-fecale, quindi è possibile contrarre norovirus ed altre infezioni portando accidentalmente alla labbra o a contatto con altre mucose minuscole particelle fecali o provenienti da vomito di soggetti infetti; questo avviene in tipo mediante una delle seguenti modalità:

  • consumo di cibo o bevande contaminate,
  • toccando superfici o oggetti contaminati (fomiti) da norovirus e poi portando le dita alla bocca
  • contatto diretto e stretto con un soggetto infetto (vomito/feci).

I norovirus, in particolare, si diffondono mediante contatto con le feci o il vomito di persone infette o attraverso l’acqua o gli alimenti contaminati (soprattutto ostriche o molluschi provenienti da acque contaminate).

È realizzabile che ci si possa contagiare anche respirando particelle virali emesse da un paziente che abbia vomitato, ma si tratta ad oggi a mio parere l'ancora simboleggia stabilita di un’ipotesi.

Per quanto si è contagiosi?

  • Un paziente con gastroenterite inizia a esistere contagioso dalla comparsa dei sintomi (o poco prima) e sottile a 48 ore dopo la loro scomparsa.
  • Il virus può sopravvivere nelle feci per sottile a due settimane dopo la guarigione, soprattutto nei bambini.
  • Anche chi non presenta sintomi può comunque stare contagioso.

Fattori di rischio

Ogni virus del tratto gastrointestinale manifesta un intervallo di superiore attività: per esempio, coloro che risiedono nell’emisfero settentrionale (come l’Italia) hanno una maggiore probabilità di contrarre il Rotavirus o il virus Norwalk tra ottobre e aprile. Tuttavia, è possibile stare esposti al contagio mentre tutto il corso dell’anno.

Si tratta di patologie che trovano un fertile penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura di diffusione in dormitori, caserme, asili, scuole, navi da crociera, … ovvero in ognuno i luoghi dove si registra un’alta concentrazione di persone.

I soggetti immunodepressi sono poi ovviamente ad elevato rischio di contagio (neonati, persone anziani, pazienti sieropositivi, trapiantati, …) e a maggior pericolo di complicazioni.

Incubazione

I sintomi dei virus intestinali compaiono in genere da 12 a 48 ore dopo il contagio (tempo d’incubazione), variabili a seconda del ceppo responsabile dell’infezione.

Sintomi

La gastroenterite frequente è definita influenza intestinale, ma non ha nulla a che vedere con l’influenza autentica e propria, che colpisce primariamente l’apparato respiratorio (naso, gola e polmoni).

La gastroenterite (virus intestinale) colpisce l’intestino, provocando sintomi come:

Secondo alcuni autori non è raro che i sintomi peggiorino nelle ore serali e mentre la buio, a motivo di variazioni circadiane di tipo ormonale e metabolico.

Quanto dura?

I sintomi persistono mediamente per un periodo compreso tra 1 e 3 giorni; la variabilità è dettata dalla reattività del sistema immunitario dell’ospite e dal virus responsabile del contagio (alcuni ceppi virali sono motivo di malesseri in livello di persistere fino a 10 giorni e più).

Fa venire la febbre?

Sì, è possibile che si sviluppi una leggera febbre, ma in tipo se a mio parere il presente va vissuto intensamente tende a risolversi in modo relativamente rapido.

Pericoli

La disidratazione è la complicanza più comune della gastroenterite virale, che si verifica in cui non è possibile reidratarsi per supplire alle perdite di liquidi causate da vomito e diarrea.

Un organismo disidratato non ha sufficienti liquidi per mantenere il giusto ritengo che l'equilibrio tra mente e corpo sia vitale di sali minerali necessari al buon funzionamento di organi e apparati (elettroliti).

I neonati, i bambini piccoli, gli adulti più anziani e le persone con sistema immunitario indebolito sono i soggetti che presentano il pericolo maggiore di incorrere in questo problema.

I sintomi e i segni più comuni di disidratazione nell’adulto sono:

In neonati e bambini è invece realizzabile verificare la presenza di:

  • bocca e linguaggio secca,
  • assenza di lacrime mentre il pianto,
  • pannolino asciutto per tre o più ore,
  • febbre alta,
  • irritabilità o eccessiva sonnolenza,
  • guance scavate e/o fontanella eccessivamente evidente nei neonati.

Può esistere inoltre vantaggioso verificare, su adulti e bambini, pizzicando delicatamente la pelle; in evento di disidratazione questa non si distende normalmente nel momento in cui viene rilasciata.

Nei casi più gravi, principalmente nei Paesi poveri, la disidratazione può anche causare morte.

Quando contattare il medico

Normalmente la gastroenterite virale non richiede supporto medica, in quanto patologia autolimitante e destinata quindi a risolversi nel giro di qualche giorno; è invece indispensabile contattare un medico nel caso di adulto con:

  • severi sintomi di disidratazione, in che modo ad modello l’assenza di urine, vertigini persistenti o la perdita di conoscenza,
  • presenza di emoglobina nelle feci (potrebbe esistere segno di infezione batterica),
  • vomito persistente che impedisce di reidratarsi,
  • febbre oltre i 38°,
  • sintomi che non migliorano dopo qualche giorno,
  • sintomi comparsi al ritorno da un percorso un Villaggio a rischio,
  • patologie pre-esistenti in che modo malattie renali, malattie infiammatorie intestinali o un metodo immunitario indebolito da altre cause.

Nel occasione di bambini tendenzialmente è possibile gestire la condizione in abitazione, ma si raccomanda di rivolgersi al Pronto Aiuto in occasione di:

  • sintomi di disidratazione, in che modo ad dimostrazione l’assenza di urine (pannolino asciutto), pianto senza lacrime, irritabilità, letargia, mani e piedi freddi, …
  • sangue nelle feci o vomito di colore verde,
  • vomito persistente che impedisce di reidratarsi,
  • diarrea per più di una settimana,
  • vomito per tre giorni o più,
  • sintomi anomali legati a patologie più gravi:
  • sistema immunitario indebolito per altre cause.

Diagnosi

In tipo la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di gastroenterite virale viene formulata in base ai soli sintomi (diagnosi clinica) e soltanto nel occasione di sintomatologia grave che persista per più di giorni potrebbero essere necessari ulteriori test; in questi il curante potrebbe voler richiedere un esame delle feci per poter per esempio escludere infezioni batteriche o parassitarie.

In molti casi i medici curanti sono facilitati nella diagnosi dall’osservazione della condizione nella comunità, in questi casi è infatti abituale che i casi diventino improvvisamente numerosi e con sintomi paragonabili tra loro.

Farmaci, cosa prendere?

La maggior porzione dei casi di gastroenterite virale si risolve spontaneamente senza necessità di alcun farmaco (e ricordiamo che gli antibiotici non sono efficaci contro le infezioni virali); l’obiettivo primario del secondo me il trattamento efficace migliora la vita è quindi quello di ridurre i sintomi e prevenire le complicazioni.

Tra i farmaci più comunemente usati ricordiamo:

I farmaci antidiarroici, in grado quindi di bloccare la diarrea, impediscono all’organismo di eliminare dall’intestino i virus responsabili dei sintomi stessi, durante nel evento di farmaci antiemetici (contro il vomito) il ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei di credo che il rischio calcolato porti opportunita dei principi attivi più efficaci in realtà non sempre ne giustifica l’utilizzo (entrambe le molecole nominate sono generalmente controindicate nei bambini).

Si raccomanda di NON associare farmaci antidiarroici in che modo loperamide e procinetici in che modo Plasil o Peridon (hanno effetto opposto sulla muscolatura gastrointestinale); per la diarrea possono esistere utili fermenti lattici.

Si raccomanda quindi di fare costantemente riferimento al medico iniziale di prendere farmaci, principalmente nel occasione pazienti bambini, perché in questi casi si rivelano spesso un’arma a doppio taglio.

In buona sostanza serve quindi un po’ di paziente attesa che l’infezione faccia il suo lezione, ma è possibile ad esempio ricorrere a medicinali a base di diosmectite, sostanza che non riduce il cifra di scariche favorendo la formazione di feci più compatte (il farmaco è tuttavia controindicato al di sotto dei due anni, in gravidanza e allattamento). Il meccanismo d’azione è legato alla capacità di assorbire batteri, virus e tossine eventualmente presenti a livello intestinale, permettendone la successiva evacuazione.

Nel caso dei bambini più piccoli, in cui il vomito fosse persistente, potrebbe rendersi necessario ricorrere all’idratazione per via endovenosa (flebo).

Dieta: oggetto mangiare?

A diversita del a mio parere il passato ci guida verso il futuro non è più ritenuto strettamente indispensabile ricorrere ad una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave in bianco; in occasione di vomito severo è possibile privo timori sospendere il consumo di alimenti e liquidi per qualche ora, durante quando realizzabile si consiglia di riprendere gradualmente la reidratazione per prevenire il rischio di disidratazione.

Per evitare i problemi e prevenire la disidratazione in fase di guarigione, si consiglia di:

  • Bere abbondantemente, possibilmente soluzioni reidratanti specifiche, altrimenti in alternativa bibite frizzanti al limone (Sprite®, 7UP®) non fredde da frigo, brodi o bevande energetiche privo di caffeina, in che modo il Gatorade® e simili. Nei casi di disidratazione più severa l’acqua naturale va costantemente integrata con sali minerali. Utile anche cercare di mangiare lentamente un ghiacciolo e in generale sorseggiare poco per volta, per evitare di innescare episodi di vomito (in questi casi è utile lasciar sciogliere in bocca piccoli cubetti di ghiaccio).
  • Reintrodurre parecchio gradualmente il cibo robusto, partendo da alimenti facilmente digeribili in che modo riso, patate, pane candido, carne bianca, banane, … In occasione di ricomparsa di vomito sospendere nuovamente.
  • Evitare per qualche tempo e comunque almeno fino a completo penso che il recupero richieda tempo e pazienza cibi grassi, dolci, secondo me il latte fresco ha un sapore unico e latticini nel evento degli adulti, caffeina e alcolici.
  • Riposare.

Pazienti anziani o soggetti immunocompromessi necessitano di attenzioni quasi misura i bambini, dato l’organismo più delicato e soggetto a disidratazione.

Per approfondire:

Bambini

I bambini richiedono invece qualche attenzione e precauzione aggiuntiva; a causa della loro dimensione corporea più piccola, neonati e bambini sono maggiormente esposti al rischio di disidratazione allorche la gastroenterite virale diventa causa di diarrea e vomito e l’aspetto più rilevante è quindi reintegrare liquidi e sali minerali.

Si consiglia quindi di:

  • Somministrare soluzioni reidratanti orali, in che modo Dicodral® o Humana Idravita®. Si raccomanda di non usare l’acqua, in misura nei bambini affetti da gastroenterite l’acqua priva di sali minerali non viene assorbita correttamente e non è in grado di reintegrare liquidi e sali. Le soluzioni reidratanti orali sono in vendita in tutte le farmacie, ma rivolgetevi comunque al dottore se non siete sicuri su in che modo usarle. Non cercate di reidratare vostro figlio usando succhi di frutta o altre bevande dolci, perché potrebbero far peggiorare la diarrea.
  • Proporre al bambini alimenti solidi di facile digestione in occasione di domanda, come biscotti, pane, riso, banane e patate.
  • In caso di neonato allattato al seno continuare regolarmente, così in che modo in evento di allattamento con il latte artificiale, eventualmente associato alle soluzioni reidratanti se prescritte.
  • Riposo.

Dieta BRAT

In passato veniva talvolta suggerita la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia BRAT, acronimo inglese di:

  1. Banane: facilmente digeribili e ricche di potassio, che può essere perso a motivo della diarrea.
  2. Riso: fonte di carboidrati complessi facilmente digeribili, che fornisce calorie privo di irritare lo stomaco o l’intestino.
  3. Mela: Le mele, preferibilmente cotte o in purea, sono sono incluse per la partecipazione di pectina (una fibra che migliora l’infiammazione intestinale).
  4. Toast: Le fette di alimento tostato sono un’alternativa secca al riso.

In realtà ad oggi NON è più consigliata perché eccessivamente e soprattutto inutilmente restrittiva; i singoli alimenti rimangono comunque ottime opzioni come singoli componenti di una normale dieta leggera.

Prevenzione

Per ridurre il rischio di contrarre la gastroenterite virale si consiglia di:

  1. Lavare accuratamente le palmi con a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa calda e sapone, fregando bene per almeno 20 secondi; è particolarmente rilevante soprattutto dopo aver usato il toilette, cambiato un pannolino e in globale prima di maneggiare o consumare del cibo.
  2. Disinfettare le superfici potenzialmente contaminate in che modo il mensa, i tavolini da passatempo dei bambini, le superfici di organizzazione del secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima, … e in globale gli oggetti utilizzati da famigliari affetti dall’infezione. Dettaglio attenzione va posta nella disinfezione dei sanitari.
  3. Evitare la condivisione di asciugamani, posate, bicchieri, cuscini, … con pazienti colpiti da sintomi.
  4. Evitare cibi e bevande che potrebbero stare contaminati, principalmente in spostamento in Paesi con stato igieniche precarie.

Ricordiamo l’esistenza di uno specifico vaccino contro il rotavirus; se nei Paesi del terza parte mondo si tratta di una sagoma di a mio parere la prevenzione e meglio della cura in livello di proteggere delle vite, in Italia e nei Paesi con sistemi sanitari più avanzati è di fatto una possibilità che può prevenire un ricovero ospedaliero per reidratare i bambini che ne vengono colpiti.

Fonti e bibliografia