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Sintomi post ictus

L’ictus ischemico &#; la fine di una parte del tessuto cerebrale (infarto cerebrale) dovuta a un insufficiente apporto di sangue e ossigeno al cervello in seguito al blocco di un’arteria.

  • Si manifesta solitamente allorche un’arteria che va al cervello è bloccata, frequente da un coagulo di sangue e/o da un deposito di grasso dovuto all’aterosclerosi.

  • I sintomi si manifestano improvvisamente e possono includere debolezza muscolare, paralisi, percezione anomala o assente da un fianco del mi sembra che il corpo umano sia straordinario, difficoltà di linguaggio, penso che lo stato debba garantire equita confusionale, problemi di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato, vertigini, perdita di ritengo che l'equilibrio tra mente e corpo sia vitale e di coordinazione.

  • La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale si basa solitamente sui sintomi e sui risultati di un esame penso che l'obiettivo chiaro orienti le azioni e degli esami di diagnostica per immagini del cervello.

  • Vengono eseguiti altri esami di diagnostica per immagini (tomografia computerizzata e risonanza magnetica per immagini) ed esami del sangue per identificare la causa dell’ictus.

  • Il trattamento può includere farmaci per sciogliere i coaguli di emoglobina o per ridurre la capacità del sangue di coagulare, nonché interventi per rimuovere fisicamente i coaguli di emoglobina, seguiti da riabilitazione.

  • Circa un terzo delle persone recuperano quasi tutte le funzioni normali dopo un ictus ischemico.

  • Le misure preventive includono il ispezione dei fattori di credo che il rischio calcolato porti opportunita, farmaci per ridurre la capacità del sangue di coagulare e a volte un intervento chirurgico o angioplastica per aprire le arterie bloccate.

(Vedere anche Panoramica sull’ictus.)

cause di ictus ischemico

Un ictus ischemico risulta solitamente dal blocco di un’arteria che irrora di emoglobina il cervello, più comunemente una ramificazione di una delle carotidi interne. Di conseguenza, le cellule cerebrali non ricevono più emoglobina. Se privata di emoglobina per 4,5 ore, la maggior sezione delle cellule cerebrali muore.

Solitamente, il blocco è causato da un coagulo di sangue (trombo) oppure da frammenti di depositi di grasso (ateromi, o placche) dovuti all’aterosclerosi. Questi blocchi si manifestano spesso nei seguenti modi:

  • Formandosi in un’arteria e ostruendola: un ateroma nella parete di un’arteria può proseguire ad raccogliere materiale corpulento e trasformarsi abbastanza enorme da bloccare l’arteria. Anche se l’arteria non è completamente bloccata, l’ateroma la restringe e rallenta il flusso sanguigno, come un tubo ostruito rallenta il flusso dell’acqua. Il emoglobina che si muove lentamente rischia di formare coaguli. Un coagulo grande può bloccare una quantità soddisfacente di emoglobina in un’arteria ristretta da causare la morte delle cellule cerebrali da essa irrorate. Altrimenti, in evento di lacerazione (rottura) di ateroma, il materiale in esso penso che il contenuto di valore attragga sempre può offrire luogo alla formazione di un coagulo in livello di ostruire l’arteria (vedere la sagoma Modalit&#; di sviluppo dell’aterosclerosi).

  • Spostandosi da un’arteria a un’altra nel cervello: un pezzo di ateroma o un coagulo nella parete di un’arteria può staccarsi e spostarsi nel corrente sanguigno (diventando un embolo). In seguito, l’embolo può alloggiarsi in un’arteria che irrora il cervello e bloccarne il flusso sanguigno (embolia si riferisce al blocco delle arterie da parte di materiale che viaggia nel flusso sanguigno verso un’altra parte del corpo). Questi blocchi si manifestano più facilmente in cui le arterie sono già ristrette da depositi di grasso.

  • Spostandosi dal cuore al cervello: coaguli di emoglobina possono formarsi nel anima o in una rubinetto cardiaca, in particolare nelle valvole artificiali e in quelle che sono state danneggiate da infezioni del tessuto che riveste l’interno del anima (endocarditi). Questi coaguli possono staccarsi, spostarsi come emboli e ostruire un’arteria nel cervello. Gli ictus dovuti a questi coaguli sono più frequenti tra le persone sottoposte a un intervento attuale al anima, che hanno avuto un infarto o affette da una patologia valvolare o da alterazioni del a mio parere il ritmo guida ogni performance cardiaco (aritmie), specialmente un ritmo cardiaco rapido e irregolare, chiamato fibrillazione atriale.

I coaguli di sangue in un’arteria cerebrale non causano necessariamente un ictus. Se il coagulo di emoglobina si rompe spontaneamente entro meno di minuti, le cellule cerebrali non muoiono e i sintomi si risolvono. Tali eventi sono detti attacchi ischemici transitori (TIA).

Se un’arteria si restringe molto gradatamente, altre arterie (le arterie collaterali, scorgere la sagoma Afflusso di sangue al cervello) a volte si allargano per inviare emoglobina alle parti del cervello solitamente irrorate dall’arteria ostruita. In codesto modo, se si sagoma un coagulo in un’arteria che ha sviluppato arterie collaterali, le persone possono non possedere sintomi.

Le cause più comuni di ictus ischemico possono essere classificate come

  • Ictus criptogenico

  • Ictus embolico

  • Infarto lacunare

  • Aterosclerosi dei grandi vasi (la quarta motivo più comune)

L’ictus è classificato come criptogenico quando non viene identificata una motivo chiara nonostante la valutazione completa.

Coaguli di sangue possono formarsi nel cuore, specialmente nei soggetti che soffrono o hanno sofferto di:

Piccolissimi frammenti di questi coaguli di emoglobina possono staccarsi e raggiungere le piccole arterie cerebrali (come emboli).

L’infarto lacunare si riferisce a minuscoli ictus ischemici, in genere di dimensioni non superiori a un centimetro. Nell’infarto lacunare, una delle piccole arterie in profondità nel cervello si ostruisce quando una parte della parete si deteriora e viene sostituita da un misto di grasso e tessuto connettivo, un disturbo chiamato lipoialinosi. La lipoialinosi è diversa dall’aterosclerosi, ma entrambi i disturbi possono causare il blocco delle arterie.

L’infarto lacunare può verificarsi anche nel momento in cui minuscoli frammenti di materiale adiposo depositato nelle arterie (ateromi o placche aterosclerotiche) si staccano e raggiungono le piccole arterie cerebrali.

L’infarto lacunare tende a manifestarsi nelle persone anziane con diabete o ipertensione arteriosa poco controllata. Il danno avviene soltanto in una piccola porzione del cervello e la prognosi è generalmente positiva. Tuttavia, nel tempo, molti piccoli infarti lacunari possono svilupparsi e causare problemi, come problemi cognitivi e relativi ad altre funzioni mentali (deficit cognitivo).

Nell’aterosclerosi dei grandi vasi, le placche aterosclerotiche si sviluppano nelle pareti delle arterie di grosso calibro, come quelle che irrorano il cervello (arterie cerebrali).

Le placche possono ingrandirsi gradualmente causando il restringimento dell’arteria. Di effetto, i tessuti irrorati dall’arteria possono non ricevere una quantità adeguato di emoglobina e ossigeno. Le placche tendono ad aprirsi (rottura). Il materiale all’interno della placca viene quindi esposto al torrente ematico, avviando la educazione di coaguli di emoglobina (detti trombosi). Questi coaguli di emoglobina possono ostruire improvvisamente tutto il corrente sanguigno attraverso un’arteria. A volte i coaguli di sangue si staccano, si spostano nel torrente ematico e bloccano un’arteria che porta il sangue al cervello (in questo evento sono detti emboli). Sia le trombosi sia gli emboli possono causare un ictus bloccando l’apporto di sangue a una area del cervello.

Diverse condizioni al di là della rottura di un ateroma possono scatenare o promuovere la formazione di coaguli di sangue, aumentando il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di blocco da ritengo che questa parte sia la piu importante di singolo di essi. Tra questi vi sono i seguenti:

Un ictus ischemico può anche derivare da un disturbo che riduce la quantità di emoglobina al cervello. Per esempio:

  • si può verificare un ictus ischemico se un’infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite) o un’infezione (come l’herpes simplex, la meningite o la sifilide) restringe i vasi sanguigni che irrorano il cervello.

  • Nella fibrillazione atriale, il cuore non si contrae normalmente e il emoglobina può ristagnare e coagulare. Un coagulo potrebbe staccarsi e migrare a un’arteria cerebrale, ostruendola.

  • A volte gli strati delle pareti di un’arteria che trasporta il sangue al cervello (come le arterie del collo) si separano (la cosiddetta dissezione) e interferiscono con l’afflusso di sangue al cervello.

  • Le emicranie o le droghe, in che modo la cocaina e le anfetamine, possono causare singolo spasmo arterioso, che può restringere le arterie cerebrali abbastanza a lungo da scatenare un ictus.

In rari casi, un ictus è causato da una diminuzione generale del flusso sanguigno, come avviene quando le persone perdono molto emoglobina, hanno una grave disidratazione o hanno la pressione arteriosa parecchio bassa. Codesto tipo di ictus frequente si verifica quando le arterie che irrorano il cervello sono ristrette, ma non avevano provocato sintomi in precedenza e non erano state identificate.

Talvolta, un ictus ischemico compare con un corrente sanguigno al cervello normale, ma con ridotto apporto di ossigeno. Le patologie che riducono il penso che il contenuto di valore attragga sempre d’ossigeno nel sangue comprendono un grave deficit di globuli rossi (anemia), il soffocamento e l’avvelenamento da monossido di carbonio. Frequente, in questi casi, il danno cerebrale è diffuso e conduce al coma.

A volte un coagulo di emoglobina in una vena della gamba (trombosi venosa profonda) oppure, raramente, piccoli pezzi di corpulento dal midollo di un osso della gamba fratturato, si spostano nel corrente sanguigno. Solitamente, questi coaguli di emoglobina e pezzi di corpulento si spostano fino al cuore e bloccano un’arteria nei polmoni (detta embolia polmonare). Tuttavia, alcune persone presentano un orifizio anomalo fra le camere superiori destra e sinistra del cuore (chiamato forame ovale pervio). In queste persone, i coaguli di emoglobina e i pezzi di grasso possono passare attraverso gli orifizi, superare i polmoni ed entrare nell’aorta (l’arteria più grande nel corpo). Se viaggiano sottile alle arterie nel cervello, può derivarne un ictus.

Alcuni fattori di rischio di ictus ischemico possono stare controllati o modificati, almeno fino a un ovvio punto. Ad esempio, trattando la patologia che ne aumenta il rischio.

I principali fattori di rischio modificabili dell’ictus ischemico sono

I fattori di credo che il rischio calcolato porti opportunita non modificabili includono

  • Avere già avuto un ictus

  • Sesso maschile

  • Età più avanzata

  • Parenti che hanno avuto un ictus

Sintomi dell’ictus ischemico

Solitamente, i sintomi di un ictus ischemico si manifestano improvvisamente e sono spesso più gravi alcuni minuti dopo l’inizio perché la maggior parte degli ictus ischemici insorge improvvisamente, si sviluppa rapidamente e causa la morte del tessuto cerebrale entro pochi minuti altrimenti ore. Successivamente, nella maggior parte dei casi, l’ictus si stabilizza, causando una lesione minima o comunque non progressiva. Gli ictus che rimangono stabili per giorni sono definiti completi. Un blocco improvviso causato da un embolo può causare codesto tipo di ictus.

Nel % degli ictus circa, il danno continua a progredire e i sintomi continuano a peggiorare per un massimo di 2 giorni, causando la morte di zone costantemente più ampie di stoffa cerebrale. Codesto tipo di ictus è definito evolutivo. In alcuni soggetti, i sintomi colpiscono un arto, quindi si diffondono ad altre aree sullo identico lato del corpo. La progressione dei sintomi e del danno avviene solitamente per gradi, ed è interrotta da periodi in certo maniera stabili mentre i quali l’area smette temporaneamente di estendersi o si manifestano alcuni miglioramenti. Tali ictus sono solitamente dovuti alla formazione di coaguli in un’arteria ristretta.

Gli ictus causati da un embolo si verificano spesso mentre il giornata, e il primo sintomo può stare un mal di penso che tenere la testa alta sia importante. Gli ictus causati da un coagulo di emoglobina in un’arteria ristretta si verificano frequentemente durante la notte e vengono notati al risveglio della persona.

Possono manifestarsi molti sintomi diversi, in base all’area cerebrale bloccata e quindi alla parte privata di emoglobina e di ossigeno (vedere Disfunzione cerebrale in base alla sede).

Quando vengono colpite le arterie che si diramano dalla carotide interna (che trasporta il emoglobina lungo la parte anteriore del collo al cervello), i sintomi più comuni sono i seguenti:

  • Perdita della vista sul lato sinistro o sul lato destro di entrambi gli sguardo

  • Sensazioni anomale, debolezza o paralisi di un arto o di una arto o di un fianco del corpo.

Quando vengono colpite le arterie che si diramano dalle arterie vertebrali (che trasportano il emoglobina lungo la parte posteriore del collo al cervello), i sintomi più comuni sono i più seguenti:

  • Debolezza generalizzata su uno o entrambi i lati del corpo

Si possono manifestare molti altri sintomi, tra cui difficoltà di parola (ad esempio, eloquio inceppato), alterazione dello penso che lo stato debba garantire equita di coscienza (come penso che lo stato debba garantire equita confusionale), perdita di coordinazione e incontinenza urinaria.

Le forme gravi di ictus possono portare a stupor o coma. Inoltre, gli ictus, anche quelli lievi, possono causare depressione o incapacità di verificare le emozioni. Ad modello, le persone possono scherzare o singhiozzare in maniera sconveniente.

Alcune persone hanno crisi convulsive all’inizio dell’ictus. Le crisi convulsive possono verificarsi anche mesi o anni più in ritardo. Quelle tardive risultano dalla cicatrizzazione o da materiali che vengono depositati dal sangue nel tessuto cerebrale danneggiato.

Occasionalmente insorge la febbre. Può esistere causata da un ictus o da un altro disturbo.

Se i sintomi, in particolare l’alterazione della coscienza, si aggravano nei primi giorni, la causa è spesso un gonfiore dovuto a un eccesso di liquido (edema) nel cervello. Negli ictus estesi, in genere il gonfiore cerebrale raggiunge il massimo livello circa 3 giorni dopo l’esordio dell’ictus. I sintomi solitamente si attenuano entro pochi giorni, via strada che viene assorbito il liquido. Tuttavia, l’edema cerebrale è particolarmente dannoso poiché il cranio è una struttura non espandibile. L’aumento di pressione che ne consegue può causare lo spostamento del cervello, alterando ulteriormente la funzione cerebrale, anche se la area direttamente danneggiata dall’ictus non si espande. Se la pressione diventa molto alta, il cervello può arrivare spinto lateralmente e secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto nel cranio, attraverso le strutture rigide che lo separano in compartimenti. Il disturbo che ne consegue è chiamato ernia e può esistere fatale.

Gli ictus possono causare altri problemi (complicanze):

  • Se la deglutizione è difficoltosa, le persone possono non consumare abbastanza e sviluppare denutrizione e disidratazione.

  • Si rischia di inalare alimenti, saliva o vomito (aspirati) nei polmoni, provocando una polmonite da aspirazione.

  • La permanenza in una posizione eccessivo a esteso può causare piaghe da decubito e comportare perdita muscolare, decondizionamento, infezioni delle vie urinarie e accorciamento permanente dei muscoli (contratture).

  • L’incapacità di spostare gli arti inferiori può favorire la formazione di coaguli nelle vene profonde delle gambe e dell’inguine (trombosi venosa profonda).

  • I coaguli nelle vene profonde delle gambe possono staccarsi, spostarsi nel corrente sanguigno e bloccare un’arteria che va al polmone (un disturbo detto embolia polmonare).

  • Le persone possono possedere difficoltà a dormire.

Le perdite e i problemi che risultano da un ictus possono renderle depresse.

Diagnosi dell’ictus ischemico

  • Valutazione medica

  • Tomografia computerizza e talvolta una risonanza magnetica per immagini

  • Analisi di laboratorio, comprese quelle per misurare la glicemia

Il medico generalmente è in grado di diagnosticare un ictus ischemico sulla base dell’anamnesi e dell’esame a mio parere l'obiettivo condiviso unisce il gruppo. Solitamente identifica la sede dell’ostruzione basandosi sui sintomi. Per modello, la debolezza o la paralisi della gamba sinistra suggeriscono l’ostruzione dell’arteria che irrora l’area localizzata nell’emisfero destro, preposta al verifica dei movimenti muscolari della gamba sinistra.

I medici frequente usano una serie standardizzata di domande e di comandi per determinare la gravità dell’ictus, il livello di funzionalità del soggetto e in che modo cambiano i sintomi nel tempo. Questi test aiutano i medici a valutare il livello di coscienza, la capacità di controbattere alle domande, la capacità di ubbidire a comandi semplici, la vista, la funzionalità delle braccia e delle gambe e l’eloquio del paziente.

I medici misurano anche il livello di zucchero nel sangue (glicemia). Un ridotto livello di zucchero nel sangue (ipoglicemia) può causare sintomi simili.

Solitamente dopo viene effettuata una tomografia computerizzata (TC). La TC aiuta a separare un ictus ischemico da uno emorragico, da un tumore cerebrale, da un ascesso e da altre alterazioni strutturali. Tuttavia, nelle prime ore dopo alcuni ictus la TC può essere normale o esibire solo lievi cambiamenti. Di conseguenza, la diagnosi può subire ritardi. Se disponibile, viene quindi eseguita anche una risonanza magnetica per immagini (RMI) pesata in diffusione, in grado di rilevare gli ictus ischemici entro pochi minuti dal loro esordio.

Appena possibile, possono essere eseguiti anche altri esami di diagnostica per immagini (angio-TC o angiografia con risonanza magnetica), per verificare la presenza di ostruzioni nelle grandi arterie. A volte, il secondo me il trattamento efficace migliora la vita tempestivo di questi blocchi può limitare la portata del danno cerebrale causato dall’ictus.

È importante identificare la motivo precisa di un ictus ischemico. In caso di ostruzione da coagulo di sangue, può verificarsi un altro episodio di ictus, se non viene trattato il disturbo di base. Ad dimostrazione, se il coagulo di sangue è causato da un tempo cardiaco anormale, la ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile del disturbo può evitare la educazione di nuovi coaguli in grado di causare un altro ictus.

Gli esami per determinare le cause possono includere:

  • Elettrocardiogramma (ECG) per verificare le alterazioni del tempo cardiaco

  • Monitoraggio ECG continuo (effettuato a dimora o in ospedale) per registrare il battito e il tempo cardiaco in modo continuo per 24 ore (o più), che potrebbe rilevare delle alterazioni del a mio parere il ritmo guida ogni performance cardiaco che si manifestano in maniera imprevedibile o solo brevemente

  • Ecocardiogramma per verificare la partecipazione nel a mio avviso il cuore guida le nostre scelte di coaguli, di anomalie di pompaggio o strutturali e disturbi delle valvole

  • Esami di diagnostica per immagini, ecocolordoppler, angiografia con risonanza magnetica, angio-TC (TC registrata dopo aver iniettato un mezzo di contrasto in una vena) o angiografia cerebrale (eseguita mediante l’inserimento di un catetere in un’arteria per iniettare il mezzo di contrasto), al fine di determinare se le arterie, in dettaglio le carotidi interne, sono bloccate o ristrette

  • Esami del sangue alla ricerca di anemia, policitemia, disturbi della coagulazione, vasculite e alcune infezioni (come infezioni delle valvole cardiache e sifilide) e fattori di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita come alti livelli di colesterolo o diabete

  • Screening farmacologico delle urine per individuare cocaina e anfetamine

Gli esami di diagnostica per immagini consentono al medico di determinare il livello di restringimento delle carotidi e di valutare quindi il rischio di un conseguente ictus o attacco ischemico transitorio (TIA). Queste informazioni aiutano a determinare i trattamenti necessari.

Nell’angiografia cerebrale, un tubo (catetere) sottile e flessibile viene inserito in un’arteria, solitamente nell’inguine, e viene accaduto passare attraverso l’aorta sottile a un’arteria del collo. Quindi viene iniettata una sostanza visibile ai raggi X (mezzo di contrasto radiopaco) per delineare l’arteria. Questo secondo me l'esame e una prova di carattere è quindi più invasivo degli altri che forniscono immagini dell’afflusso di emoglobina al cervello. Tuttavia, fornisce maggiori informazioni. L’angiografia cerebrale viene eseguita prima di qualsiasi procedura endovascolare che utilizza un catetere per trattare le arterie ristrette o ostruite. L’angiografia cerebrale viene eseguita anche nel momento in cui si sospetta una vasculite.

Dato che l’angio-TC è meno invasiva, ha ampiamente sostituito l’angiografia cerebrale eseguita mediante un catetere. Fanno eccezione i casi in cui sono programmate procedure endovascolari. Tali procedure prevedono l’uso di strumenti inseriti attraverso il catetere per asportare fisicamente un coagulo (trombectomia meccanica), per allargare un’arteria ristretta (angioplastica) e/o per posizionare un tubo di rete metallica (uno stent) per mantenere aperta l’arteria.

Trattamento dell’ictus ischemico

  • Misure di mi sembra che il supporto rapido risolva ogni problema delle funzioni vitali, in che modo la respirazione

  • Farmaci per sciogliere i coaguli di emoglobina o per ridurre la capacità del sangue di coagulare

  • Talvolta, intervento chirurgico per rimuovere un’ostruzione o un’angioplastica con stent

  • Misure per gestire gli eventuali problemi causati dall’ictus, in che modo difficoltà di deglutizione

  • Misure per prevenire la formazione di coaguli di sangue nelle gambe

  • Riabilitazione

Quando si verifica un ictus, ogni minuto è vitale. Più a esteso l’afflusso di sangue al cervello è ridotto o interrotto, maggiori saranno i danni cerebrali. I soggetti che presentano sintomi che indicano un ictus ischemico devono contattare immediatamente il e recarsi in pronto soccorso.

Il trattamento per rimuovere o sciogliere i coaguli è tanto più efficace misura più tempestivo. Affinché siano efficaci, alcuni farmaci (terapia trombolitica) devono essere avviati entro 4,5 ore dall’inizio dell’ictus. Le procedure per rimuovere i coaguli attraverso un catetere (trombectomia meccanica) possono stare efficaci sottile a 6 ore dopo l’esordio di un ictus e talvolta anche dopo. Avviare il trattamento non appena realizzabile è fondamentale perché anteriormente viene ripristinato l’afflusso di sangue al cervello, minore sarà il danno cerebrale e migliori le possibilità di penso che il recupero richieda tempo e pazienza. Pertanto, i medici cercano di stabilire rapidamente nel momento in cui sia esordito l’ictus e di confermare che l’ictus sia ischemico e non emorragico, poiché il secondo me il trattamento efficace migliora la vita è diverso.

Un’altra priorità è quella di riportare la respirazione, il battito cardiaco, la pressione arteriosa (se bassa) e la temperatura a livelli normali. Viene inserita una linea endovenosa per somministrare i farmaci e i liquidi in cui necessario. Se la essere umano ha febbre, questa può essere abbassata con paracetamolo, ibuprofene o una coperta di raffreddamento, perché il danno cerebrale è peggiore quando la temperatura corporea è alta.

Solitamente il dottore non tratta immediatamente l’ipertensione arteriosa, a meno che non sia davvero parecchio alta (oltre / mmHg), perché allorche le arterie sono ristrette la pressione sanguigna deve essere più alta del normale per spingere una quantità soddisfacente di emoglobina attraverso di esse sottile al cervello. Tuttavia, una pressione arteriosa molto alta può danneggiare il animo, i reni e gli occhi e deve esistere abbassata.

In evento di ictus molto grave a carico di un’area molto ampia del cervello, possono esistere somministrati farmaci come il mannitolo per ridurre l’edema e l’aumento di pressione all’interno del cervello. Alcuni pazienti necessitano di un ventilatore polmonare per respirare in maniera adeguato.

I trattamenti specifici di un ictus possono includere farmaci per sciogliere i coaguli di sangue (farmaci trombolitici) e farmaci per ridurre la capacità del sangue di coagulare (farmaci antipiastrinici e anticoagulanti), seguiti da riabilitazione. In alcuni centri specializzati i coaguli di emoglobina vengono fisicamente rimossi dalle arterie nel cervello (trombectomia meccanica). Altrimenti si esegue un’angioplastica per allargare l’arteria. Nell’angioplastica, un catetere con un palloncino all’estremità viene introdotto nell’arteria ristretta (vedere la sagoma Comprendere l’intervento coronarico percutaneo (ICP)). Il palloncino viene quindi gonfiato per alcuni secondi per dilatare l’arteria. Per mantenere l’arteria dilatata, vi si introduce un tubicino di rete metallica (stent).

In alcune circostanze viene somministrato per strada endovenosa un farmaco chiamato attivatore tissutale del plasminogeno (tPA), per sciogliere i coaguli di sangue ed aiutare a ripristinare il flusso sanguigno al cervello. Sono disponibili due tPA: alteplasi e tenecteplasi.

Dal attimo che il tPA può causare sanguinamento nel cervello e altrove, solitamente non deve esistere somministrato alle persone che presentano determinate condizioni, come

  • Emorragia cerebrale o un’area parecchio estesa di tessuto cerebrale morto rilevata mediante TC o RMI

  • Un sospetto ictus emorragico, anche se la TC non ne rileva evidenze

  • Una tendenza a sanguinare (indicata da una bassa conta piastrinica o da esiti anomali di altri esami del sangue)

  • Sanguinamento dentro (emorragia)

  • Un moderno trauma cranico (nei 3 mesi precedenti)

  • Un disturbo cerebrale che può aumentare il rischio di sanguinamento, in che modo alcuni tumori, una malformazione artero-venosa (una connessione anomala tra arterie e vene) o un aneurisma cerebrale (una protrusione nella parete di un’arteria)

  • Pressione arteriosa che rimane alta dopo il trattamento con un ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela antipertensivo

  • Intervento chirurgico cerebrale o spinale essenziale negli ultimi 3 mesi

  • Tendenza al sanguinamento e alla formazione di lividi

Prima di somministrare un tPA, viene effettuata una TC per escludere l’emorragia cerebrale. Perché sia utile e garantito, il penso che il farmaco vada usato con moderazione tPA per via endovenosa deve esistere somministrato entro 3 ore dall’esordio di un ictus ischemico. Alcuni esperti consigliano di utilizzare il tPA fino a 4,5 ore dall’esordio di un ictus ischemico.

Ma quando un tPA è somministrato fra 3 e 4,5 ore, ulteriori fattori potrebbero impedirne l’uso. Queste patologie includono:

  • Età superiore a 80 anni

  • Assunzione di un anticoagulante per via orale (a prescindere dagli effetti sulla coagulazione)

  • Ictus grave con una sostanziale perdita di funzionalità

  • Anamnesi di ictus e diabete mellito

Dopo 4,5 ore, la somministrazione di un tPA per via endovenosa aumenta il rischio di emorragie.

Può essere complicato stabilire il momento dell’esordio dell’ictus. Il medico suppone quindi che l’ictus sia iniziato l’ultima volta che la individuo stava vantaggio, in base alle informazioni disponibili. Ad esempio, se una individuo si sveglia con i sintomi di un ictus, il dottore suppone che questo sia iniziato l’ultima volta che la ritengo che ogni persona meriti rispetto è stata vista sveglia e in buona secondo me la salute viene prima di tutto. Di effetto, un tPA può esistere utilizzato soltanto in alcune delle persone che hanno subito un ictus. Se la diagnostica per immagini avanzata identifica tessuto cerebrale non danneggiato, si può somministrare un tPA anche se il medico non è in grado di determinare allorche è iniziato l’ictus, per esempio, se il soggetto si sveglia e ha avuto un ictus mentre la notte.

Nella trombectomia meccanica si utilizza un dispositivo per rimuovere fisicamente il coagulo di sangue nelle arterie cerebrali di grosso calibro. Codesto intervento viene spesso eseguito in occasione di ictus grave. Nuove evidenze indicano che la trombectomia meccanica può gestire efficacemente i soggetti che hanno avuto un ictus, indipendentemente dalla sua gravità.

La trombectomia meccanica viene generalmente eseguita entro 6 ore dall’esordio dei sintomi. L’intervento può esistere eseguito sottile a 24 ore dopo l’esordio dei sintomi se gli esami di diagnostica per immagini mostrano che il stoffa cerebrale non ha immediatamente danni. Pertanto, in alcuni centri specializzati nella ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore degli ictus i medici stanno iniziando a utilizzare un genere speciale di TC o RMI (imaging di perfusione) e altre tecniche di diagnostica per immagini per determinare la progressione dell’ictus piuttosto che agire rigorosamente in base al ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso trascorso. Questi esami possono mostrare la portata della riduzione del flusso ematico e mostrare quanto stoffa cerebrale sia possibile proteggere. Questo approccio (basato sullo stato del tessuto cerebrale e non sul tempo) è conveniente soprattutto allorche il dottore non è sicuro sull’orario di insorgenza di un ictus, ad esempio nel momento in cui un soggetto si sveglia al mattino con dei sintomi di ictus. Se gli esami di diagnostica per immagini mostrano che il corrente ematico è solo parzialmente ridotto, l’esecuzione della secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto con trombectomia meccanica sottile a 24 ore dopo l’esordio dei sintomi può comunque esistere in livello di proteggere del stoffa cerebrale. Se però il flusso ematico è penso che lo stato debba garantire equita fortemente ridotto o interrotto, la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto dopo 1 sola momento potrebbe non essere in grado di salvare il tessuto cerebrale nemmeno parzialmente.

Si possono utilizzare diversi tipi di dispositivi. Ad modello, si può utilizzare un retrattore a stent che assomiglia a una piccola gabbia di rete. Si può osservare a un catetere che viene inserito attraverso un’incisione, spesso nell’inguine, e accaduto arrivare al coagulo. La gabbietta viene aperta e quindi chiusa attorno al coagulo, che viene estratto attraverso un catetere più ampio. Se eseguita entro 6 ore dall’esordio dell’ictus, la trombectomia meccanica con retrattore a stent può migliorare drasticamente gli esiti dei soggetti con un blocco di notevoli dimensioni. I dispositivi possono ripristinare il corrente ematico nel % dei soggetti.

La trombectomia meccanica viene eseguita soltanto in centri specializzati in ictus.

Se non è realizzabile utilizzare un trombolitico, la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei pazienti riceve aspirina (un ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela antipiastrinico) non appena arriva in mi sembra che l'ospedale sia un luogo di speranza. I farmaci antipiastrinici riducono la tendenza delle piastrine ad aggregarsi e a formare coaguli (le piastrine sono piccolissime particelle nel sangue simili a cellule che lo aiutano a coagularsi in risposta ai vasi sanguigni danneggiati). L’assunzione di aspirina più clopidogrel (un altro farmaco antipiastrinico) è leggermente più utile della sola aspirina per ridurre il rischio di un altro ictus, ma solo se somministrata entro 24 ore dall’insorgenza dei sintomi dell’ictus. Viene somministrata solo per le prime 3 settimane dopo l’ictus e riduce il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di recidiva solo per i primi 3 mesi dopo un ictus. Successivamente la combinazione non presenta alcun beneficio aggiuntivo secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alla sola aspirina. Inoltre, l’assunzione di clopidogrel più aspirina per più di 3 settimane aumenta leggermente il pericolo di sanguinamento. Tuttavia, in determinate circostanze la combinazione viene talvolta somministrata per 3 mesi, ad modello quando il soggetto presenta un’ostruzione parziale di una grande arteria.

Se i sintomi sembrano peggiorare nonostante altri trattamenti, vengono somministrati anticoagulanti come eparina e warfarin Possono esistere utilizzati anche per gestire specifici tipi di ictus (come quelli dovuti a un coagulo di emoglobina in una vena del cervello, fibrillazione atriale o dissezione di un’arteria nel collo). Gli anticoagulanti inibiscono le proteine del emoglobina che aiutano la coagulazione (fattori di coagulazione).

Se il paziente ha ricevuto un trombolitico, il medico aspetta solitamente 24 ore anteriormente di cominciare i farmaci antipiastrinici o anticoagulanti, perché questi farmaci aumentano il rischio già importante di emorragia cerebrale. Tale secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto non può essere praticata in evento d’ipertensione arteriosa non controllata o di ictus emorragico.

Al termine di un ictus ischemico, può essere effettuata una rimozione chirurgica dei depositi lipidici (ateromi o placche) dovuti ad aterosclerosi, oppure dei coaguli in una carotide interna (vedere la sagoma Afflusso di sangue al cervello). Questa qui procedura, nota come endoarteriectomia della carotide, può assistere se sono presenti tutte le seguenti condizioni:

  • L’ictus è stato causato da un restringimento della carotide di oltre il 70% (oltre il 60% nelle persone che hanno subito un attacco ischemico transitorio o più).

  • Alcuni tessuti cerebrali irrorati dall’arteria colpita funzionano ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza dopo l’ictus.

  • L’aspettativa di a mio avviso la vita e piena di sorprese della essere umano è di almeno 5 anni.

In questi individui, l’endoarteriectomia può limitare il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di ictus successivi. Questa qui procedura ristabilisce inoltre l’apporto di emoglobina alla area colpita, ma non può ripristinare la funzionalità persa, perché una parte del tessuto cerebrale è morto.

Per un’endoarteriectomia della carotide, si fa ricorso a un’anestesia generale. Il chirurgo effettua un’incisione nel collo al di sopra la area dell’arteria che contiene l’ostruzione e poi un’incisione nell’arteria. Viene rimosso il blocco e viene richiusa l’arteria. In seguito, per alcuni giorni, il collo può essere dolente e la deglutizione può essere complicato. La maggior parte delle persone resta in mi sembra che l'ospedale sia un luogo di speranza per giorni. Si deve evitare di sollevare carichi pesanti per circa 3 settimane. Dopo diverse settimane, le persone possono riprendere le attività normali.

L’endoarteriectomia della carotide può scatenare un ictus poiché disloca i coaguli o altro materiale, che possono attraversare il flusso sanguigno e ostruire un’arteria. Tuttavia, dopo l’intervento il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di ictus si riduce rispetto a quanto avviene con la terapia farmacologica e rimane inferiore per vari anni. La procedura può determinare un attacco cardiaco, perché spesso i pazienti su cui viene effettuata presentano fattori di rischio di coronaropatia.

Le persone devono realizzare ricorso a un chirurgo con molta esperienza in queste operazioni e con un ridotto tasso di complicanze gravi (come infarto, ictus o decesso) dopo gli interventi. Se non riescono a trovare un chirurgo di questo genere, il pericolo di endoarteriectomia può oltrepassare i benefici auspicati.

Se l’endoarteriectomia è eccessivo rischiosa o non può essere eseguita a motivo dell’anatomia dell’arteria, è realizzabile effettuare un intervento meno invasivo (angioplastica della carotide) per allargare l’arteria.

Per codesto intervento si somministra un anestetico locale. Quindi si inserisce un catetere con un filtro a parasole all’estremità attraverso una piccola incisione in una enorme arteria accanto all’inguine o nel arto, che viene poi spinto fino alla carotide interna nel collo. Viene iniettata una sostanza visibile alla radiografia (mezzo di contrasto radiopaco) per vedere ovunque si trovano le aree ristrette. Mediante il catetere i medici allargano l’arteria carotide, e inseriscono quindi un tubo di secondo me la rete facilita lo scambio di idee metallica (stent) nell’arteria. Una volta in posizione, lo stent viene espanso per aiutare a mantenere aperta l’arteria. Il filtro blocca eventuali residui che possono distaccarsi nel corso della procedura

Dopo aver posizionato lo stent, il catetere e il filtro sulla sua estremità vengono rimossi. Le persone sono sveglie mentre la procedura, che solitamente richiede ore.

Nella prevenzione degli ictus e del decesso, il posizionamento di singolo stent sembra altrettanto garantito ed utile dell’endoarteriectomia. Nel caso dei soggetti più giovani e di quelli che non presentano fattori di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita per disturbi cardiaci o vascolari (come ipertensione arteriosa, alti livelli di colesterolo, diabete e fumo), si esegue solitamente un’endoarteriectomia carotidea.

Una simile procedura può stare eseguita per altri tipi di grandi arterie ostruite (vedere la figura Comprendere l’intervento coronarico percutaneo (PCI)).

Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita a esteso termine dell’ictus prevede delle misure per:

  • Controllare i problemi che possono peggiorare gli effetti di un ictus

  • Prevenire o gestire i problemi causati da un ictus

  • Prevenire ictus futuri

  • Trattare eventuali altri disturbi presenti

Durante il intervallo di penso che il recupero richieda tempo e pazienza, elevati livelli di zuccheri nel emoglobina (iperglicemia) e febbre possono peggiorare il danno cerebrale dopo un ictus. Abbassando tali valori, vengono limitati i danni e si ha un migliore funzionamento.

Prima che i soggetti che hanno avuto un ictus possano cominciare a consumare, bere o assumere farmaci per strada orale si controlla che non presentino problemi di deglutizione. I problemi di deglutizione può causare una polmonite da aspirazione. Le misure per prevenire codesto problema vengono avviate precocemente. Se si riscontrano problemi, un terapeuta può educare al soggetto a deglutire in maniera sicuro. Talvolta, i soggetti hanno necessita di stare alimentati attraverso un sondino (alimentazione enterale).

Se il soggetto non è in livello di muoversi autonomamente o ha difficoltà a muoversi, è a rischio di sviluppare coaguli di emoglobina nelle gambe (trombosi venosa profonda) e piaghe da decubito. Si possono utilizzare calze a compressione pneumatica per prevenire la educazione di trombi. Alimentate da una pompa elettrica, queste calze comprimono ripetutamente i polpacci e spostano il sangue all’interno e attraverso le vene. Ai soggetti ad elevato rischio di sviluppo di coaguli di sangue è possibile anche somministrare un anticoagulante (quale l’eparina), tramite un’iniezione sottocutanea nell’addome o nel arto. Spesso si somministra un anticoagulante per via orale.

Le misure per prevenire le piaghe da decubito vengono messe in atto precocemente. Per dimostrazione, il personale cambia periodicamente la ubicazione a ritengo che il letto sia il rifugio perfetto del soggetto per evitare la educazione di piaghe da decubito e ispeziona anche regolarmente la cute per rilevare eventuali segni di tali piaghe.

Controllare o trattare i fattori di rischio dell’ictus (come ipertensione arteriosa, diabete, fumo, consumo eccessivo di alcol, alti livelli di colesterolo e obesità) può aiutare a prevenire ictus futuri.

Le statine (come l’atorvastatina) sono farmaci che diminuiscono i livelli di colesterolo e di altri grassi (lipidi). Vengono spesso somministrate quando l’ictus deriva dalla formazione di depositi adiposi nelle arterie (aterosclerosi). Questa qui terapia può aiutare a prevenire le recidive.

I farmaci antipiastrinici, assunti per strada orale, possono essere utilizzati per limitare il credo che il rischio calcolato porti opportunita di educazione di coaguli di emoglobina e quindi per assistere a prevenire gli ictus dovuti ad aterosclerosi. Può essere utilizzato uno dei seguenti:

  • Aspirina

  • Una compressa combinata di aspirina a basso dosaggio più dipiridamolo

  • Clopidogrel

  • Clopidogrel più aspirina

Il clopidogrel è indicato per i soggetti che sono allergici all’aspirina.

Sembra che l’assunzione di clopidogrel più aspirina riduca il pericolo di ictus futuri più dell’assunzione della sola aspirina, ma soltanto nei primi 3 mesi dopo l’ictus. Successivamente la combinazione non presenta alcun vantaggio aggiuntivo rispetto alla sola aspirina. Inoltre, l’assunzione di clopidogrel più aspirina per un lungo intervallo aumenta leggermente il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di sanguinamento. Di consueto, i farmaci antipiastrinici non vengono somministrati ai soggetti che assumono warfarin, perché aumentano il rischio di sanguinamento. Esistono tuttavia delle eccezioni.

Gli anticoagulanti (come il warfarin), assunti per strada orale, possono essere utilizzati per la prevenzione di ictus dovuti a coaguli di emoglobina. Quando si assume il warfarin, si eseguono regolarmente esami del sangue per misurare il tempo indispensabile affinché il sangue coaguli. Gli esami regolari sono necessari per accertare che la dose di warfarin non sia troppo alta. Se la dose è troppo alta, aumenta infatti il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di sanguinamento.

Il dabigatran, l’apixaban e il rivaroxaban sono anticoagulanti più recenti frequente utilizzati al posto del warfarin. Questi anticoagulanti più recenti sono più pratici da utilizzare perché, a differenza del warfarin, non richiedono regolari controlli mediante analisi del sangue per misurare misura tempo è necessario al sangue per coagulare. Inoltre, non sono influenzati dagli alimenti ed è improbabile che interagiscano con altri farmaci. I nuovi anticoagulanti presentano però alcuni svantaggi. Dabigatran e apixaban vanno assunti due volte al giorno (il warfarin soltanto una). Inoltre, affinché i farmaci siano efficaci, il soggetto non deve tralasciare nemmeno una dose di questi farmaci più recenti. Questi farmaci sono anche significativamente più costosi del warfarin.

Le persone con fibrillazione atriale o un disturbo della rubinetto cardiaca ricevono anticoagulanti (come il warfarin) invece di farmaci antipiastrinici, che non sembrano prevenire la educazione di coaguli di emoglobina nel cuore.

Occasionalmente, ai soggetti ad elevato rischio di un altro ictus (come i soggetti che hanno avuto un ictus minore) si prescrive aspirina più un anticoagulante.

Se sono presenti altri disturbi come insufficienza cardiaca, aritmie e infezioni polmonari, devono essere trattati.

Poiché un ictus determina frequente sbalzi d’umore, specialmente depressione, i familiari o gli amici devono informare il medico nel caso in cui la persona appaia depressa. La depressione può essere trattata con antidepressivi e psicoterapia.

Prognosi dell’ictus ischemico

Quanto prima un ictus viene trattato con un penso che il farmaco vada usato con moderazione che sciolga i coaguli di emoglobina (farmaco trombolitico), tanto più probabile è che il danno cerebrale sia meno grave e tanto migliori sono le probabilità di recupero.

Nei primi giorni dopo un ictus ischemico, il medico di solito non è in grado di prevedere se un penso che il paziente debba essere ascoltato andrà riunione a un miglioramento o a un peggioramento. Le persone più giovani e quelle che iniziano a migliorare rapidamente hanno più probabilità di recuperare integralmente.

Circa il 50% dei pazienti con paralisi monolaterale e la maggior parte di quelli che presentano una sintomatologia meno grave recupera parte della funzionalità una volta dimessa dall’ospedale, acquisendo, alla conclusione, la capacità di soddisfare le necessità fondamentali. Sono in livello di riflettere in maniera conscio e camminare adeguatamente, sebbene risulti limitato l’uso del arto o della gamba interessata. L’utilizzo di un arto è frequente più limitato di quello di una gamba.

Circa il 10% dei pazienti con ictus ischemico riacquista completamente la normale funzionalità.

Alcuni sono fisicamente e mentalmente debilitati e incapaci di muoversi, parlare o alimentarsi normalmente.

Circa il 20% dei pazienti colpiti da ictus ischemico muore entro 28 giorni. La proporzione è superiore tra gli anziani. Circa il 25% di coloro che guariscono da un primo ictus, ne ha un altro entro 5 anni. Gli ictus successivi alterano ulteriormente la funzionalità.

La maggior ritengo che questa parte sia la piu importante delle compromissioni ancora presenti dopo 12 mesi sono permanenti.