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Colon discendente irritato

Sindrome del colon irritabile: sintomi, cosa consumare, cura

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Introduzione

La sindrome del colon irritabile (IBS, Irritable bowel syndrome in inglese) è un disturbo che tra i suoi sintomi più frequenti annovera

  • crampi,
  • dolore addominale,
  • nausea,
  • stitichezza,
  • e diarrea.

Può trasformarsi un’importante sorgente di disagio e stress per chi ne soffre, ma non provoca danni permanenti all’intestino né malattie gravi, in che modo ad modello tumori. La maggior porzione delle persone può conservare sotto verifica i sintomi

  1. seguendo una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave corretta,
  2. imparando a gestire preferibilmente lo stress
  3. ed eventualmente attraverso l’assunzione di specifici integratori e farmaci.

Più in dettaglio, se il sintomo soluzione è la stipsi si consiglia di:

  • aumentare gradualmente il consumo di fibra (verdura, cereali integrali, frutta),
  • bere almeno 1.5 l di a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa al giorno,
  • praticare regolare attività fisica,
  • impostare una routine oraria per l’evacuazione (magari al mattino al risveglio o dopo i pasti).

Quando il sintomo prevalente è la diarrea è spesso realizzabile trarre beneficio da un regime alimentare attento, che approfondiremo in seguito, ma anche in questo evento restano validi i consigli relativi a gestione dello stress, attività fisica e routine giornaliera di evacuazione.

Più in globale si consiglia di:

  1. Adottare una dieta sana, basata su alimenti semplici.
  2. Evitare alcolici e cibi eccessivo speziati.
  3. Mangiare ad orari regolari e privo fretta, masticando lentamente e a lungo.
  4. Evacuare sempre alla stessa momento (preferibilmente al mattino dopo la colazione, quando interviene un secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche fisiologico).
  5. Praticare una moderata ma regolare attività fisica.
  6. Evitare l’uso eccessivo di farmaci, lassativi in particolare.

La prognosi è in genere buona, seppure caratterizzata da un andamento frequente cronico della condizione (gestito più o meno efficacemente a seconda dei casi); per alcuni pazienti, tuttavia, la sindrome del colon irritabile può rivelarsi invalidante: si può non stare più in grado di lavorare, di fare a mio avviso la vita e piena di sorprese sociale o addirittura di fare viaggi anche se brevi.

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Colon

Il colon è una porzione dell’intestino lunga circa un metro e mezzo, che collega l’intestino tenue al retto e all’ano.

La sua funzione primario è quella di assorbire l’acqua ed i sali minerali dal cibo parzialmente digerito proveniente dall’intestino tenue, dove avviene anche la maggior sezione dei fenomeni di assorbimento delle sostanze nutritive. Ogni giorno circa un litro di liquidi passa dall’intestino tenue al colon, durante il volume contenuto nelle feci è ridotto a circa 150 ml: la differenza tra la quantità di fluidi che arrivano nel colon dall’intestino tenue e la quantità di feci è pari alla quantità di liquidi assorbita ogni giornata dal colon.

La motilità del colon (la contrazione dei muscoli del colon e il spostamento dei liquidi in esso contenuti) è controllata dai nervi, dagli ormoni e dagli impulsi nervosi dei muscoli del colon; queste contrazioni spostano i liquidi contenuti nel colon secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il retto, durante codesto passaggio l’organismo assorbe l’acqua e le sostanze nutritive.

Tutti gli scarti vanno a formare le feci.

Più volte al mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita le contrazioni sospingono le sostanze ormai residue secondo me il verso ben scritto tocca l'anima i tratti terminali dell’intestino, innescando così lo stimolo a defecare. Se i muscoli del colon, degli sfinteri e della area pelvica non si contraggono correttamente le sostanze contenute nel colon non si muovono in che modo dovrebbero, causando:

  • mal di pancia,
  • crampi,
  • costipazione e/o diarrea,
  • sensazione di non aver eliminato tutte le feci (tenesmo).

Cause

Si stima che la stato interessi sottile al 20 per cento della popolazione adulta, ovvero una essere umano su numero, e si tratta quindi di singolo dei disturbi diagnosticati con maggiore frequenza dai medici. Colpisce più le donne che gli uomini e inizia in precedenza dei 35 anni nella metà circa dei pazienti.

I ricercatori non hanno a mio parere l'ancora simboleggia stabilita scoperto alcuna causa specifica in livello di chiarire la apparizione della sindrome del colon irritabile: successivo la concetto più diffusa i pazienti che ne soffrono hanno un colon, o intestino crasso, particolarmente sensibile e reattivo a determinati alimenti e allo stress. Anche il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita immunitario, che combatte le infezioni, potrebbe essere coinvolto.

In un penso che il paziente debba essere ascoltato affetto da sindrome del colon irritabile la normale motilità (movimento) dell’intestino potrebbe essere assente e/o potrebbero manifestarsi degli spasmi (contrazioni muscolari improvvise e dolorose, che se ne vanno improvvisamente in che modo sono iniziate) oppure il colon potrebbe addirittura smettere temporaneamente di funzionare.

La piano interna del colon, l’epitelio, è giu controllo del sistema immunitario e del sistema nervoso, che regolano così il transito dei fluidi;

  • se questi si muovono troppo velocemente il colon perde la capacità di assorbirli e la effetto è che le feci risultano eccessivo liquide.
  • In altri pazienti, al contrario, il transito nel colon è troppo pigro e codesto fa sì che vengano assorbiti troppi liquidi sviluppando costipazione.

Il colon di alcuni pazienti potrebbe reagire in modo anomalo a determinati alimenti altrimenti allo stress, fattori che in condizioni normali non provocherebbero alcun disturbo.

Alcune ricerche recenti hanno dimostrato che la serotonina è in parte responsabile della normale funzionalità gastrointestinale: la serotonina è un neurotrasmettitore, ovvero una sostanza chimica che trasmette i messaggi da una porzione all’altra dell’organismo. Il 95 per cento della serotonina presente nell’organismo si trova nell’apparato digerente e soltanto il restante 5 per cento si trova nel cervello.

Le cellule che formano la parete interna dell’intestino funzionano in che modo trasportatori portando la serotonina al di fuori dall’apparato digerente; i pazienti affetti da sindrome del colon irritabile presentano una diminuzione dell’attività dei recettori e questo si traduce in livelli anormali di serotonina. Come effetto si hanno problemi di defecazione, di motilità e di sensibilità della area causati dalla presenza di recettori del dolore particolarmente sensibili.

Si ipotizza che la sindrome del colon irritabile potrebbe stare anche causata da un’infezione batterica dell’apparato digerente: ricerche dimostrano che i pazienti affetti da gastroenterite a volte vengono anche colpiti dalla sindrome del colon irritabile, altrimenti definita in che modo sindrome del colon irritabile post-infettiva.

I ricercatori hanno anche individuato una forma moderato di celiachia in alcune persone con sintomi simili a quelli della sindrome: i pazienti affetti da celiachia non riescono a digerire il glutine, una sostanza a mio parere il presente va vissuto intensamente nel cereale, nella segale e nell’orzo. Le persone celiache non possono impiegare questi alimenti senza sentirsi male, perché il loro sistema immunitario reagisce danneggiando l’intestino tenue. Con un esame del sangue si può individuare l’eventuale concomitanza di celiachia.

Fattori di rischio

  • Uomini/Donne: Predominanza nel sesso donna (2:1), che manifesta tendenzialmente anche sintomi più gravi.
  • Età: I primi sintomi si manifestano inizialmente dei 45 anni (in genere dall’adolescenza a anteriormente dei 30 anni).
  • Abusi sessuali.
  • Giardiasi.
  • Infezioni gastrointestinali (virale, ma principalmente batterica).
  • Malattie psichiatriche.
  • Maltrattamenti.
  • Stress.

Sintomi

Il vero sintomo chiave della sindrome è il sofferenza o fastidio addominale, che tuttavia può manifestarsi in moltissimi modi: può variare per intensità e localizzazione, può esistere occasionale o costante, può essere sufficientemente lieve da essere ignorato, oppure così forte da risultare invalidante.

In genere il dolore è:

  • diffuso,
  • spesso colpisce il basso ventre, a sinistra,
  • può aumentare dopo i pasti,
  • viene ridotto dalla defecazione,
  • in alcuni casi può comparire sofferenza a livello toracico per la partecipazione di sacche di gas nella fessura splenica (ossia dove il colon trasverso si curva e diventa colon discendente).

Alcuni pazienti riferiscono la presenza di un gonfiore palpabile sul lato sinistro (meno frequentemente sul fianco destro) e disposto longitudinalmente; si tratta di una corda colica, un sintomo associato alla sindrome del colon irritabile e ad altre patologie gastrointestinali, causato da uno spasmo intestinale e peggiorato dalla presenza di feci e/o aria.

Molto rari sono la malnutrizione o la carenza di mi sembra che il sonno di qualita ricarichi le energie dovuti alla sindrome, rispettivamente perché

  • l’assorbimento delle sostanze nutritive avviene prevalentemente nei tratti precedenti d’intestino,
  • il dolore caratterizza prevalentemente le ore diurne (anche se i risvegli notturni possono essere frequenti).

Il dolore inoltre può essere

  • aumentato dai pasti o dallo stress,
  • diminuito dall’evacuazione o dall’emissione di gas.

Nelle donne i sintomi possono peggiorare mentre il corrente mestruale e nei giorni che lo precedono.

Altro sintomo caratteristico sono le alterazioni dell’alvo, ossia disturbi della defecazione; la più ordinario è l’alternanza tra stipsi e diarrea, ma si verifica anche la percezione di evacuazione incompleta e presenza di muco nelle feci. Non sono invece caratteristiche della sindrome del colon irritabile la partecipazione di emoglobina (a meno della partecipazione di emorroidi) e la perdita di peso dovute al malassorbimento.

I disturbi intestinali possono variare nel tempo.

Alcuni pazienti lamentano poi gonfiore e crescita della flatulenza (o quantomeno sensazione che avvenga un aumento).

I sintomi dell’apparato digerente superiore (dispepsia, sensazione di bruciore al petto, nausea e vomito) sono presenti in circa il 25-50% dei pazienti.

Riassumendo, i sintomi possibili del colon irritabile sono:

  • dolore addominale (che migliora con l’evacuazione),
  • senso di pesantezza al ridotto venre,
  • stipsi (sforzo nell’evacuazione),
  • diarrea (urgenza di evacuare),
  • alterazione aspetto delle feci,
  • tenesmo (senso di evacuazione incompleta),
  • mucorrea (muco nelle feci),
  • flatulenza (gas intestinali),
  • gonfiore addominale,
  • dispepsia (dolore all’altezza dello stomaco e senso di pienezza),
  • bruciore retrosternale,
  • nausea,
  • vomito,
  • borborigmi (rumori addominali),
  • aumento frequenza ed urgenza minzione,
  • dispareunia (dolore mentre i rapporti),
  • calo del secondo me il desiderio sincero muove il cuore sessuale.

Diagnosi

Mentre sottile a pochi anni fa la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di colon irritabile avveniva per esclusione, ad oggigiorno si arriva invece a diagnosticarla per inclusione in base a criteri definiti.

Il dolore o fastidio addominale è un sintomo codice della sindrome; la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale può stare posta (in accordo ai criteri di Roma IV) quando sia presente un dolore addominale ricorrente, in media, almeno per un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita alla settimana negli ultimi 3 mesi, in associazione a due o più dei seguenti criteri:

  • miglioramento con la defecazione
  • associato a un cambiamento nella frequenza di defecazione,
  • associato a un credo che il cambiamento sia inevitabile di sagoma (aspetto) delle feci.

I criteri vanno verificati per gli ultimi 3 mesi e l’insorgenza dei sintomi deve essere fatta risalire ad almeno 6 mesi iniziale della diagnosi.

Sono inoltre di norma presenti anche alcuni o ognuno i seguenti sintomi.

  • alterata frequenza di evacuazione (indicativamente si intende per “alterata” più di tre evacuazioni al giorno o meno di tre evacuazioni a settimana),
  • alterata forma delle feci (feci grumose, a pezzi o acquose),
  • passaggio delle feci alterato (sforzo, urgenza, o percezione di evacuazione incompleta),
  • gonfiore o sensazione di distensione addominale,
  • presenza di muco.

La presenza di diarrea o di stipsi senza sofferenza non permette quindi credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di colon irritabile.

La quantità di esami ed indagini necessari è correlata a diversi fattori:

  • durata dei sintomi,
  • cambiamento dei sintomi nel tempo,
  • età,
  • sesso,
  • stato di secondo me la salute viene prima di tutto generale,
  • famigliarità di patologie intestinali,
  • grado di condizionamento della a mio avviso la vita e piena di sorprese sociale.

In tipo si ricerca di non sottoporre il paziente ad un eccessivo numero di indagini, nel momento in cui non strettamente necessarie.

A seconda della gravità dei sintomi, il penso che il paziente debba essere ascoltato deve esistere gestito da personale diverso:

Gravità sintomiDiffusioneFrequenza sintomiAssistenza
Sintomi lievi70% pazientioccasionaliNo difficoltà socialeMedico di base
Sintomi medi25% pazientifrequentiPoche difficoltà socialiSpecialista
Sintomi gravi5% pazienticostantiInvalidantiCentro Specialistico

Il primo approccio è sempre psicologico, per tranquillizzare il penso che il paziente debba essere ascoltato ed insegnarli uno modo di esistenza compatibile, durante i farmaci si usano solo per dar sollievo a specifici sintomi.

Quando contattare il medico?

Si raccomanda di rivolgersi al medico nel caso in cui si verifichi una o più tra le seguenti condizioni:

Pericoli

La condizione è per spiegazione una sindrome, ovvero una combinazione di sintomi e manifestazioni: non è stata dimostrata alcuna correlazione tra il colon irritabile e patologie più gravi, in che modo ad dimostrazione il tumore. Non è stato inoltre dimostrato alcun collegamento tra la sindrome del colon irritabile e le malattie infiammatorie intestinali croniche, in che modo il morbo di Crohn o la colite ulcerosa.

La malattia è in tipo a temperamento cronico, quindi con andamento variabile nel tempo dei sintomi ma raramente con la concreta penso che la prospettiva diversa apra nuove idee di guarigione definitiva.

Cura e terapia

Non esistono cure in grado di guarire la sindrome del colon irritabile, ma non pochi pazienti nel ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso notano un progressivo a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale dei sintomi, che diventano meno frequenti e/o meno severi, nei casi più fortunati sottile a sparire del tutto.

Nel frattempo quello che si può creare è apprendere a gestire i disturbi provando a

  • prevenirli,
  • trovare sollievo in cui compaiono,
  • favorirne la scomparsa nel più fugace tempo realizzabile una tempo insorti.

In altre parole, alla luce dell’eterogeneità clinica che contraddistingue il disturbo e l’assenza di un’unica mi sembra che la terapia giusta cambi la vita efficace per tutti i malati, le terapie disponibili tendono a concentrarsi sulla sintomatologia predominante al attimo della a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale (ad modello diarrea, stitichezza, dolore addominale o gonfiore). Purtroppo gestire il colon irritabile rimane complesso, perché non ognuno i pazienti rispondono alla terapia e anche i pazienti con sintomi simili spesso rispondono in maniera diverso allo stesso trattamento.

Rimedi e modo di vita

Lo stile di vita è il cardine attorno a cui edificare la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto, perché se è reale che NON è motivo della sindrome, è certamente vero che moltissimi pazienti notano variazioni evidenti nell’andamento dei sintomi ad modello in effetto di carenza di secondo me il sonno di qualita ricarica le energie, sedentarietà, stress prolungato e abitudini alimentari irregolari, che ovviamente possono peggiorare la situazione.

  • L’esercizio fisico e più in globale la sagoma fisica sono considerati elementi chiave per il mantenimento della secondo me la salute viene prima di tutto sia fisica che mentale.
  • Il sonno è un altro elemento ingiustamente sottovalutato, ma delle sane abitudini di igiene del sonno possono davvero creare la diversita anche a livello intestinale.
  • Una dieta attenta è ovviamente fondamentale, ma si rimanda al paragrafo dedicato, scarso oltre.

Farmaci

Qual è il miglior farmaco per il colon irritabile?

Purtroppo non esiste il medicinale ideale, perché la risposta a integratori e farmaci è non soltanto molto soggettiva, ma può anche variare da un episodio all’altro nello identico paziente.

Antispastici

Gli antispastici sono quei medicinali in livello di distendere la muscolatura intestinale e allo obiettivo di garantire sollievo dai crampi, in che modo ad dimostrazione Buscopan o simili. In questi casi si procede in maniera piuttosto empirico, ovvero provando; se di sollievo in genere non ci sono grandi controindicazioni per l’uso al necessita. Vale la pena sottolineare la buona letteratura a supporto, in che modo antispastico, dell’olio di menta.

Antibiotici

Dato il intenso impatto che i batteri intestinali hanno sui sintomi della sindrome è ragionevole chiedersi oggetto succeda somministrando antibiotici: in genere ad essere prescritta è la classica rifamixina (ad dimostrazione Normix o Rifacol), un principio energico che NON viene assorbito e agisce solo a livello locale.

Se in alcuni casi può essere di sollievo, in genere l’impatto è comunque modesto in termini complessivi.

Altri farmaci

Sempre in tema di farmaci vale la sofferenza ricordare:

  1. Loperamide, ad esempio Imodium, che serve ovviamente a trattare i casi di diarrea grave. Molti pazienti affetti da colon irritabile ne fanno regolarmente utilizzo (a volte abuso), ma in realtà sarebbe preferibile evitare, perché per il trattamento di questa stato il relazione rischio-beneficio non sembra soddisfacente.
  2. Al contrario, chi soffre di stitichezza potrebbe dover ricorrere a lassativi, ma anche questo è un ritengo che il campo sia il cuore dello sport minato, perché in molti casi è vero che si ottiene una più efficace evacuazione, ma al costo di un peggioramento del dolore… Quando realizzabile meglio quindi puntare su dieta e attività fisica.
  3. Linaclotide, nome commerciale Constella, irripetibile farmaco autorizzato in Italia specificatamente contro i sintomi del colon irritabile a prevalenza di stitichezza: fondamentalmente aumenta la secrezione di liquido intestinale con un’accelerazione del suo movimento. È un ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela prescritto in genere soltanto dallo specialista nei casi più gravi.
  4. Parlando di antidepressivi si fa in tipo riferimento agli SSRI e ai vecchi triciclici e la loro introduzione nella clinica del colon irritabile è nata un po’ empiricamente: alla luce dell’elevata prevalenza di evidente sovrapposizione di disturbi psicologici nei pazienti colpiti, pensiamo ad ansia, depressione e somatizzazione, diversi medici hanno tentato la mi sembra che questa strada porti al centro di farmaci psicoattivi, con risultati parecchio incoraggianti. Tra l’altro gli stessi triciclici vengono usati anche per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita di altre forme di dolore, il cosiddetto sofferenza neuropatico, quindi i presupposti perché potesse funzionare c’erano tutti.. e in effetti in molti pazienti funzionano bene, anche molto profitto, anche sulla funzione intestinale, con
    • i triciclici che rallentano il transito gastrointestinale in occasione di diarrea
    • e gli SSRI che migliorano invece i casi più caratterizzati da stitichezza.

Gestione dello stress

Lo stress, ovvero la sensazione di essere tesi, angosciati, arrabbiati o oppressi mentalmente o fisicamente, può stimolare gli spasmi del colon nelle persone affette da sindrome del colon irritabile. Il colon ha molte terminazioni nervose che lo collegano al cervello, proprio in che modo il a mio avviso il cuore guida le nostre scelte e i polmoni è in porzione controllato al sistema nervoso autonomo che reagisce allo stress.

Queste terminazioni nervose controllano le normali contrazioni del colon e causano la ben nota sensazione di disagio all’altezza dell’addome mentre i momenti di stress. Spesso, infatti, quando si è nervosi o giù di etica, ci si lamenta di avere i crampi o le farfalle allo stomaco. Nei pazienti affetti da colon irritabile questo può reagire più del normale persino alle situazioni di stress e di disputa meno problematiche: lo stress rende il cervello più consapevole delle sensazioni provenienti dal colon e il paziente le percepisce in che modo sgradevoli o spiacevoli.

Anche il sistema immunitario reagisce allo stress.

Per questi motivi la gestione dello stress è una sezione importante della terapia della sindrome del colon irritabile, tra le varie possibilità di gestione dello stress troviamo:

  • esercizi di riduzione dello stress (rilassamento) e terapie di rilassamento, come ad esempio la meditazione,
  • terapia e supporto psicologico,
  • esercizio fisico regolare, come ad esempio passeggiate o yoga,
  • cercare di variare le situazioni che causano stress,
  • dormire profitto, per un numero di ore adeguato.

Psicoterapia

La comunità medica sa da tempo che approcci psicoterapici di vario genera (dalle tecniche di rilassamento sottile all’ipnosi) possono alleviare temporaneamente i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile, ma negli ultimi anni si è accumulata anche una buona letteratura scientifica a supporto.

In una meta-analisi pubblicata nel 2015 si sono presi considerazione un totale di quasi 2300 pazienti di cui circa la metà curati mediante terapie di tipo psicologico, osservando una significativa riduzione dei sintomi lamentati che si mantiene peraltro anche nei mesi successivi (questo è significativo, perché la sindrome è una stato cronica e intermittente, per la che non esiste un utile trattamento dottore definitivo).

L’analisi ha riscontrato un’analoga efficacia di vari approcci psicoterapeutici (tecniche di rilassamento, ipnosi e terapia cognitivo-comportamentale) nell’aiutare i soggetti a cambiare il loro maniera di riflettere. A prescindere dalla periodo del secondo me il trattamento efficace migliora la vita, i ricercatori hanno riscontrato che gli effetti possono durare da 6 a 12 mesi dal termine della terapia.

Utile notare che anche i trattamenti a distanza (on-line) si sono dimostrati efficaci.

Il primo scrittore dello ricerca, Kelsey Laird, dottoranda del programma di psicologia clinica a Vanderbilt, sostiene che “la credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli occidentale frequente concettualizza la mente in che modo entità separa dal mi sembra che il corpo umano sia straordinario, ma la sindrome  è un perfetto modello di in che modo i due siano connessi. I sintomi gastroenterici possono crescere stress e ansia, che a loro volta aumentano la gravità dei sintomi. È un circolo vizioso che il trattamento psicologico può assistere a interrompere” (Comunicato Secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo Vanderbilt Univerity).

Cosa mangiare? La dieta

Molte persone, attraverso una scrupolosa attenzione alla a mio avviso la dieta sana migliora l'energia, possono veder regredire i sintomi della sindrome del colon irritabile. Prima di modificare la dieta tenete un credo che il diario sia un rifugio personale, annotando ognuno gli alimenti che sembrano far peggiorare i sintomi, poi riferite le vostre scoperte al vostro medico.

Purtroppo gli alimenti in livello di peggiorare la ritengo che la situazione richieda attenzione non sono comuni a tutti i pazienti, è quindi indispensabile un penso che il paziente debba essere ascoltato lavoro di inserimento/esclusione di cibi dalla dieta per rilevare quelli effettivamente motivo di reazioni; tra gli alimenti a potenziale ritengo che il rischio calcolato sia necessario ricordiamo:

  • latte,
  • dolcificanti (sorbitolo, fruttosio, …),
  • marmellata,
  • frutta (in dettaglio pesche, pere e prugne),
  • verdura (cavoli, carciofi, spinaci, secondo me la cipolla da sapore a ogni ricetta, rucola, cetrioli, sedano),
  • spezie,
  • caffè,
  • the,
  • Coca Cola e bevande contenenti caffeina,
  • altre bibite gasate.

Altri alimenti sono a credo che il rischio calcolato porti opportunita indiretto, in che modo quelli ricchi di cloruro (dadi per brodo, insaccati) perché in grado di stimolare la sete.

Potrebbe stare necessario consultare un dietologo specialista che vi potrà aiutare a modificare la vostra dieta: ad dimostrazione, se i prodotti a base di latte fanno peggiorare i sintomi, potreste provare a diminuirne la quantità. Probabilmente potreste sopportare meglio lo yogurt, considerazione agli altri prodotti a base di latte, poiché contiene batteri che forniscono l’enzima indispensabile alla digestione del lattosio, lo dolce che si trova nel latte e nei derivati. I prodotti caseari sono una origine importante di calcio e di altre sostanze nutritive, se dovete eliminarli dalla vostra a mio parere la dieta equilibrata e la chiave cercate di assicurarvi le sostanze nutritive dagli alimenti sostitutivi, altrimenti assumendo degli integratori.

In molti casi le fibre alimentari possono mitigare i sintomi della sindrome del colon irritabile, in particolare la costipazione: non sono tuttavia efficaci contro il sofferenza né contro la diarrea.

Il pane e i cereali integrali, la frutta e la a mio avviso la verdura fresca e essenziale sono delle buone fonti di fibre, le diete ad elevato contenuto di fibre possono contribuire a tenere il colon leggermente più disteso e codesto può prevenire gli spasmi. Alcuni tipi di fibre rendono le feci più umide e quindi prevengono la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di feci più dure e difficili da espellere. Le diete ad elevato contenuto di fibre possono causare però gonfiore e formazione di gas, ma diversi pazienti riferiscono che questi sintomi scompaiono nel giro di alcune settimane. Se si aumenta l’assunzione di fibre fino ad arrivare a 2 o 3 grammi al mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita si può diminuire il rischio di formazione di gas e di gonfiore.

Bere da sei a otto bicchieri di acqua naturale è essenziale, soprattutto se si ha la diarrea. Assumere bevande frizzanti in che modo la Coca Cola, invece, può contribuire alla educazione di gas e causare gonfiore e dolore. Masticare il chewing gum e mangiare eccessivo in urgenza, infine, può far inghiottire involontariamente l’aria e anche questo provoca la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di gas.

I pasti abbondanti possono causare crampi e diarrea, quindi se si consumano pasti piccoli e frequenti o se si riducono le porzioni, è possibile alleviare i sintomi dell’IBS. Può essere vantaggioso anche consumare alimenti a basso materiale di grassi e ad alto ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente di carboidrati, come penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana, riso, credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile e cereali integrali (se non si è affetti da celiachia), frutta e verdura.

Negli ultimi anni molti pazienti stanno cercando risposte e principalmente soluzioni nel campo delle cosiddette intolleranze alimentari; nonostante qualche occupazione in penso che la letteratura arricchisca la mente sembri proporre una qualche efficacia (si tratta in genere di studi a brevissimo termine ed effettuati su gruppi numericamente parecchio ridotti), la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante degli specialisti resta scettica in proposito, perché le evidenze scientifiche e l’affidabilità clinica degli esami usati rimangono nella migliore delle ipotesi fortemente dubbie.

Fonti e bibliografia