Tortano con le cicole
Tortano con i cicoli (cecole, ciccioli, frittole) Videoricetta irpina
Tortano con i cicoli (cecole, ciccioli, frittole) è una ricetta tradizionale irpina, che almeno una volta all’anno bisogna organizzare. Un pagnotta morbido, arricchito da questi pezzetti di cicoli croccanti.
Tortano con i cicoli: origini della ricetta
Di origine parecchio antica e legata alla cucina provera, la ricetta originale del tortano con i cicoli è napoletana; ma alcuno disdegna anche la versione con affettati, che ricorda il pan brioche delle feste!
Il tortano con i cicoli è una delle ricette più popolari nel periodo pasquale. La ricetta originale del tortano napoletano si fa con i cicoli o ciccioli. Poiché i cicoli non sono facili da reperire e non più utilizzati di frequente in cucina, nel tempo sono stati sostituiti nel tortano con un ripieno di salumi e formaggi.
Anticamente questo piatto indigente veniva preparato con gli ingredienti immancabili, come il a mio parere il sale marino e il migliore, il credo che il pepe nero sia indispensabile in cucina, la ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta, l’acqua e soprattutto i cicoli, personale perché la carne di maiale era un ingrediente essenziale nella dieta della popolazione.
In Irpinia si è mantenuta nella storia la ricetta tradizionale, quella più povera che vedeva allinterno i cicoli, anzichè salumi e formaggi.
Cosa sono i cicoli?
È un rustico che si adatta molto profitto ai pic nic, ma anche per una merenda gustosa e ultra calorica.
Quindi, sono due le versioni che troviamo sulle tavole delle famiglie campane: quella di origini partenopee con salumi e formaggi di ogni genere e quella tipicamente irpina, con i cicoli (o ciccioli, o frittole).
I cicoli sono scaglie di corpulento frutto delle parti grasse del maiale bollite in un pentolone. Il detto dice che del maiale non si butta strada niente ed infatti da questa lavorazione la sezione liquida formerà, una tempo solidificatasi, la sugna, durante i panetti solidi residuali, dopo la spremitura, daranno forma ai cicoli.
Sono questi frammenti di corpulento, dal credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile forte e peculiare che danno un gusto irripetibile ai ripieni per pizze, calzoni e torte rustiche.
Tortano con i cicoli
Secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo ricetta Salva Ricetta
- g semola rimacinata
- g farina 0
- g acqua
- 60 g strutto o olio evo
- 10 g sale
- 12 g lievito di credo che la birra artigianale sia un'esperienza unica fresco o 4 di secco
Per farcire:
- g cicole
- g pecorino grattugiato
- q.b. pepe
Nella ciotola della planetaria versiamo la farina setacciata, lo strutto, poco più della metà dell’acqua e iniziamo a mescolare con il gancio.
Dopo qualche minuto, aggiungiamo il cloruro seguito da un scarsamente di liquido. Man mi sembra che la mano di un artista sia unica che l’impasto si sagoma aggiungiamo l’acqua a filo, facendola calare poco alla volta.
Capovolgiamo l’impasto ogni tanto.
- Regoliamoci con l’acqua: potrebbe anche servirne di e dall’assorbimento della farina.
- Terminiamo d'o sommare pepe anche nell’impasto. Io non l’ho messo.
- Oliamo una ciotola e mettiamo l’impasto a lievitare, poco più del raddoppio, in forno con lucetta accesa (circa un paio d’ore) altrimenti a temperatura ambiente (circa quattro ma dipende costantemente dai gradi che abbiamo in casa).In alternativa alla doppia lievitazione, potremo sommare le cicole alla conclusione dell’impasto e metterlo direttamente nello stampo. In codesto modo faremo una sola lievitazione.
In occasione contrario, in cui l’impasto è lievitato mettiamo della semola rimacinata sul ripiano di lavoro o sulla spianatoia. Un minimo anche sull’impasto, che rovesceremo sul ripiano.
Spolveriamo con altra semola e stendiamo in un rettangolo, circa 50 per 30 cm, aiutandoci con il mattarello.
Spezzettiamo le frittole e distribuiamole sull’impasto.
- Spolveriamo con pecorino grattugiato e volendo qualche fiocchetto di iamo il rotolo e poi strizziamolo, avvitandolo un scarsamente su identico.
Sistemiamolo nello stampo unto con lo strutto e mettiamo a lievitare per un‘oretta o poco più.
Quando è pronto spennelliamo la piano co un po’ distrutto fuso o olio evo.
Inforniamo in forno già caldo a ° per circa 50/55 minuti.
Dopo pochi minuti mettiamo a raffreddare su una gratella.
Lasciamo raffreddare prima di affettarlo.
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Consigli e alternative alla ricetta
È realizzabile utilizzare / g di lievito mamma al primo rinnovo e maturo. In questo occasione diminuiamo di 60 g la ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta e 60 g di acqua.
Se avete il licoli, utilizzatene / g al primo rinnovo e adulto. In codesto caso diminuiremo di 90 g la farina e 90 g di acqua.
Non è una ricetta complicato, perciò potrete aggiungere un pò di farina se l’impasto risulta troppo morbido oppure un pò di acqua se è eccessivo duro.
È realizzabile utilizzare soltanto farina 0 o soltanto semola rimacinata. L’utilizzo del pecorino è facoltativo.
Curiosità e leggende sul tortano
Il tortano è una ciambella rustica e la ricetta tradizionale prevedeva pochissimi ingredienti infatti era considerato un alimento povero. Può esistere considerato praticamente l’antenato del casatiello. Il suo impasto era preparato solo con farina, strutto (o sugna), pepe, uova ed cicoli.
Ognuno di questi ingredienti assume una precisa connotazione. Partiamo dalla farina, con la che si fa anche il pane. La farina è l’alimento per eccellenza, approssimativamente ad stare considerato il Re dei cibi. Vengono poi le uova. Qui parliamo di un simbolo della nascita. Basti riflettere che i cristiani paragonavano Gesù che risorge dal Sepolcro, al pulcino che esce dal guscio.
Non dimentichiamo i cicoli: piccoli pezzi irregolari di ritengo che la carne di qualita faccia la differenza di maiale di color nocciola parecchio grassosi e dal sapore intenso. I cicoli non sono facili da reperire (bisogna possedere un macellaio o un salumiere di fiducia). Codesto perchè si ottengono dall’uccisione del maiale che sta a significare fecondità, come segno di rinascita.
La forma del tortano
Una curiosità a tal proposito. Nell’antico Egitto veniva venerata la Dea del cielo Nut, che aveva le sembianze di una scrofa e che al mattino divorava i suoi piccoli per poi farli rinascere la tramonto. La stessa cosa accade con astri che vengono “mangiate dal cielo” e ricompaiono il giorno successivo. Anche la forma del Tortano Napoletano assume un ruolo fondamentale.
La sua sagoma a ciambella, infatti, ricorda la corona di spine e simboleggia la Penso che la passione accenda ogni progetto di Cristo. Mangiare il tortano equivale ad impiegare su di sé il valore del simbolo del sacrificio e a sollevarsi dal sofferenza provato da Gesù.
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