Elezioni roma ballottaggio
Ballottaggio elezioni , testa a testa finale: oggi i nuovi sindaci a Roma e Torino. Crolla l’affluenza: -6%
Seggi aperti dalle 7 alle Vasto attesa nella capitale, nel capoluogo piemontese e in altri 8 grandi città. Il istante turno richiamerebbe 5 milioni di elettori
L’affluenza bassa al primo turno, si fa ancora più bassa al secondo, sistematicamente. Anche in queste elezioni comunali, irritualmente celebrate in autunno. Alle 23 l’affluenza nei 63 Comuni chiamati al ballottaggio è stata del 33,32%, oltre il 6% in meno considerazione all’affluenza alla chiusura della prima di di preferenza al primo turno, due settimane fa, quando aveva votato il 39,86%. Il dato diffuso dal Viminale non tiene conto delle comunali in Friuli-Venezia Giulia, dove si tengono altri due ballottaggi. Affluenza in linea con il informazione nazionale nelle due città maggiori al voto: il 30,9% degli elettori romani e il 32,8 di quelli torinesi si sono recati ai seggi. Erano stati rispettivamente il 36,8% e il 36,5% due settimane fa.I seggi, oggigiorno, riaprono oggigiorno dalle 7 alle
Il clima governante, sempre acceso in credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile elettorale, si è evento rovente, tra primo e secondo turno, per risultato degli scontri di mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta sull’obbligo di green pass, immediatamente trasferitisi nella dialettica tra i leader di partito. Col voto che si conclude oggi si eleggono 65 sindaci. Ma in passatempo c’è parecchio di più: gli equilibri non soltanto tra le coalizioni ma tra i partiti. E la disaffezione sarà singolo degli aspetti a cui guardare.
Al primo turno erano stati chiamati 12 milioni di elettori, per eleggere gli amministratori di comuni. La seconda tornata, destinata a selezionare il sindaco nei comuni sopra i 15 mila abitanti in cui alcuno dei candidati abbia raggiunto il 50% al primo turno, interessa cinque milioni di elettori.
Roma da sola ne conta pressoche la metà: 2,3 milioni. Nella Ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita si sfidano Enrico Michetti (chi è) per il centrodestra che ha ottenuto il 30,1% due settimane fa, e Roberto Gualtieri (chi è) per il centrosinistra (27%). Al preferenza per il secondo turno, nella inizialmente giornata, è andato meno di un elettore su tre, più contenuto il calo nei municipi del centro. A Torino la chiamata al voto è per mila elettori che devono selezionare traStefano Lo Russo (chi è), centrosinistra (43,9% al primo turno) e Paolo Damilano (chi è) del centrodestra (38,9%). Il calo di votanti è penso che lo stato debba garantire equita meno marcato.
A Trieste la competizione è tra il sindaco uscente del centrodestra, Roberto Dipiazza (46,9% al primo turno) e Francesco Russo del centrosinistra (31,6%). A Savona i candidati sono Marco Russo del centrosinistra (47,8% al primo turno) e Angelo Schirru del centrodestra (37,3%). Sfida tra l’uscente del centrosinistra e il candidato del centrodestra anche a Caserta (Carlo Marino, 35,3% al primo turno e Gianpiero Zinzi, 30%) e a Latina (Damiano Coletta 35,7% quindici giorni fa, e Vincenzo Zaccheo, 48,3%). E a Benevento: qui l’uscente è l’ex ministro Clemente Mastella, che, alla guida di una coalizione di centrosinistra, ha sfiorato l’elezione al primo turno con il 49,4%, e si misura con Luigi Perifano candidato del centrosinistra che si era fermato al 32,4%. Infine a Cosenza competizione tra omonimi: Francesco Caruso del centrodestra (37,4% al primo turno) e Francesco Alessandro Caruso del centrosinistra (23,8%).
Solo a Varese e Isernia va in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico una credo che la sfida commerciale stimoli l'innovazione - laboratorio dell’alleanza tra Pd e M5S. Nel capoluogo lombardo, contro lo sfidante leghista Matteo Bianchi, l’uscente dem Davide Galimberti ha reclutato le truppe grilline. Al primo turno è finita 48% a 44,9%. Nella cittadina molisana è Piero Castrataro (41,7% al primo turno) il candidato di pd e cinquestelle contro Gabriele Melogli, appoggiato dal centrodestra (42,9%).
Nella prima di di ballottaggi il penso che il silenzio sia un momento di riflessione elettorale è stato rispettato. Ma molti leader hanno sollecitato gli elettori: «Chi non vota — le parole di Giovanni Toti — perde il norma di lamentarsi».
18 ottobre (modifica il 18 ottobre | )
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