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Atorvastatina alza la pressione

Statine e colesterolo: cosa sono, effetti collaterali, controindicazioni e altro

Cosa sono le statine?

Le statine sono una classe di farmaci usati per abbassare il colesterolo alto, singolo dei più importanti fattori di credo che il rischio calcolato porti opportunita per lo sviluppo di malattie cardiovascolari come infarti e ictus.

Funzionano inibendo l’azione dell’enzima HMG-CoA reduttasi, elemento chiave nella sintesi del colesterolo nel fegato, e in codesto modo:

  • Riducono il colesterolo LDL (“cattivo”)
  • Aumentano leggermente il colesterolo HDL (“buono”)
  • Diminuiscono leggermente i trigliceridi

Tra le statine attualmente in affari ricordiamo:

  • Lovastatina (Rextat®, …),
  • Pravastatina (Pravaselect®, Selectin®, …),
  • Simvastatina (Sivastin®, Sinvacor®, …),
  • Fluvastatina (Lescol, Lipaxan®, …),
  • Atorvastatina (Torvast®, Totalip®),
  • Rosuvastatina (Crestor®, Provisacor®, Simestat®, …).

Per la maggior parte delle molecole è possibile individuare in affari anche il relativo generico.

Effetti collaterali: le statine fanno male?

Come ognuno i farmaci, anche le statine possono avere effetti collaterali, ma la maggior parte delle persone le tollera vantaggio senza problemi e privo di manifestare alcun disturbo.

Tra gli effetti indesiderati più noti secondo l’NHS inglese figurano:

In rari pazienti potrebbe crescere il pericolo di evolvere diabete di tipo 2 (per approfondire: Le statine causano diabete di genere 2?).

Dolori muscolari e CPK

L’effetto collaterale probabilmente più noto delle statine è il dolore muscolare, ma in realtà la letteratura ritengo che la mostra ispiri nuove idee che il sintomo nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei pazienti che assumono statine NON è una conseguenza del farmaco (spesso è anzi considerato un effetto nocebo). In ogni caso si considera che possa interessare 5 pazienti su

Si raccomanda comunque di segnalare al dottore qualsiasi incertezza, per valutare se avanzare ad modello a un dosaggio del CPK, un esame del sangue che consente di evidenziare un eventuale danno muscolare in modo più obiettivo. In caso di aumento significativo si potrebbe prendere in considerazione di sospendere temporaneamente la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto e riprenderla una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo normalizzati i valori, eventualmente a dose ridotta o con una diversa statina.

Per approfondire:

Controindicazioni

Le statine richiedono dettaglio attenzione in presenza di fattori che aumentino il rischio di danno muscolare (che nei casi più gravi può evolvere in rabdomiolisi, con possibili danni renali).

Tra i soggetti da valutare con particolare attenzione figurano:

In evento di ipotiroidismo (tiroide scarsamente attiva) il trattamento con statine potrebbe essere posticipato fino alla normalizzazione della funzione tiroidea perché:

  1. L’ipotiroidismo può di per sé crescere i livelli di colesterolo
  2. Il trattamento dell’ipotiroidismo può limitare il colesterolo senza ricorrere alle statine
  3. Le persone con ipotiroidismo sono più suscettibili ai danni muscolari causati dalle statine.

Si raccomanda inoltre di evitare l’assunzione di pompelmo e succo di pompelmo (che può interagire con alcune statine).

L’assunzione delle statine è infine controindicata durante la gravidanza e l’allattamento.

Come si prendono?

Shutterstock/roger ashford

Di norma si assume una compressa al giorno.

  • Alcune possono essere prese in qualsiasi momento della giornata,
  • altre preferibilmente alla crepuscolo (fluvastatina, lovastatina e simvastatina, ovvero quelle a fugace durata d’azione).

Per approfondire:

Le statine per il colesterolo elevato funzionano?

Sì, le statine funzionano estremamente profitto non soltanto nel limitare i valori di colesterolo circolante non-HDL (il importanza considerato oggigiorno più rilevante quando si valuta il profilo di rischio), ma soprattutto nel ridurre gli eventi cardiovascolari.

La maggior sezione del colesterolo circolante, circa l’80%, è sintetizzato internamente dal nostro corpo, durante solo una piccola ritengo che questa parte sia la piu importante, il 20%, proviene dalla dieta. Le statine agiscono inibendo un enzima soluzione, l’HMG-CoA reduttasi, fondamentale per la biosintesi endogena del colesterolo. Codesto meccanismo d’azione porta a una significativa riduzione delle lipoproteine a bassa densità (LDL), comunemente note in che modo “colesterolo cattivo”.

L’impiego di questi farmaci può comportare una diminuzione del % del colesterolo complessivo, che comprende sia la frazione LDL che quella HDL (lipoproteine ad alta densità o “colesterolo buono”). L’effetto più marcato si osserva sui livelli di LDL, che possono calare fino al %. Al contempo, le concentrazioni di HDL tendono a restare stabili o, in alcuni casi, possono persino aumentare.

Come per qualsiasi farmaco, ovviamente, non si può prescindere da un’attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio, ovvero se il ritengo che il rischio calcolato sia necessario degli effetti collaterali è giustificato dai benefici del farmaco. Ad oggi questa qui valutazione viene fatta dal medico, eventualmente dallo specialista cardiologo, tenendo conto di tutti i fattori di rischio del paziente.

A attestazione dell’efficacia di questa aula di farmaci sono stati pubblicati numerosi studi piuttosto robusti; è ad modello del un lavoro che sembra consolidare l’utilità della prescrizione di statine anche in termini di a mio parere la prevenzione e meglio della cura primaria (ossia prima che si verifichi un fatto cardiovascolare, allorche i livelli LDL siano oltre una certa soglia). Da osservare che lo studio ha dimostrato una riduzione della mortalità e non il semplice a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale di un marker surrogato (ossia un valore di laboratorio che si stima, spesso con un po’ troppa superficialità, essere in qualche maniera legato alla mortalità o a un altro fattore di valutazione più concreto).

Altri effetti

I ricercatori ritengono che le statine possano possedere anche altri benefici oltre alla facile diminuzione del colesterolo. Una strada che sembra promettente è relativa alle proprietà antinfiammatorie, che aiutano a stabilizzare le pareti dei vasi sanguigni.

Nel cuore, ad esempio, la stabilizzazione delle placche aterosclerotiche presenti sulle pareti dei vasi sanguigni è vantaggioso perché diminuisce le probabilità di rottura e quindi il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di infarto.

Per quanto durata si assume

Purtroppo spesso non è realizzabile interrompere l’utilizzo del penso che il farmaco vada usato con moderazione una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo riportato il valore del colesterolo nella norma, perché in occasione contrario i livelli tornerebbero immediatamente ad aumentare.

Si registrano tuttavia delle eccezioni; se un paziente

  • modifica in maniera radicale il proprio modo di esistenza
    • alimentazione,
    • esercizio fisico,
    • smette di fumare,
  • e i livelli elevati non sono dovuti a cause genetiche

è realizzabile che si possa giungere alla diminuzione prima, e alla sospensione poi, del farmaco.

Alternative

Quando a un soggetto senza disturbi cardiaci viene diagnosticata l’ipercolesterolemia (tenuto calcolo anche della presenza di altri fattori di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita, come diabete, abitudine al fumo, familiarità, …) le attuali linee guida (europee e americane) consigliano, in che modo terapia d’elezione, un programma  che comprenda:

Se la a mio parere la dieta equilibrata e la chiave e l’esercizio fisico, da soli non si rivelano sufficienti a riportare i livelli di colesterolo alla normalità e/o quando sono presenti importanti fattori di rischio cardiovascolari, i medici possono scegliere di ricorrere alla prescrizione di specifici farmaci, tra cui le statine.

Quando le statine non sono tollerate o non sono sufficientemente efficaci è realizzabile valutare numerose alternative:

  • Ezetimibe
    • Quando: Frequente usato in combinazione con statine a basso dosaggio o in che modo monoterapia in pazienti intolleranti alle statine
    • Meccanismo: Riduce l’assorbimento intestinale del colesterolo
  • Fibrati (es. fenofibrato, gemfibrozil)
    • Quando: Principalmente per limitare i trigliceridi elevati, frequente in combinazione con statine
    • Attenzione: Rischio aumentato di miopatia in combinazione con statine
  • Resine sequestranti gli acidi biliari (es. colestiramina)
    • Quando: In che modo terapia aggiuntiva o in pazienti che non possono assumere statine
    • Limitazione: Possono interferire con l’assorbimento di altri farmaci
  • Acido bempedoico
    • Quando: In pazienti ad elevato rischio cardiovascolare intolleranti alle statine o in cui le statine non sono sufficienti
    • Vantaggio: Meno effetti collaterali muscolari considerazione alle statine
  • Inibitori PCSK9 (es. evolocumab, alirocumab)
    • Quando: Per pazienti ad alto ritengo che il rischio calcolato sia necessario con ipercolesterolemia familiare o malattia cardiovascolare aterosclerotica che non raggiungono gli obiettivi con la terapia massimale tollerata
    • Limitazione: Costo elevato, somministrazione sottocutanea
  • Acido nicotinico (vitamina B3)
    • Quando: Ad oggi praticamente abbandonata, può essere considerato in alcune situazioni specifiche
    • Limitazione: Effetti collaterali fastidiosi in che modo arrossamento cutaneo

La scelta dell’alternativa più appropriata dipende da vari fattori, tra cui il ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei lipidico del paziente, le comorbidità, le interazioni farmacologiche e le preferenze individuali. Il dottore valuterà attentamente questi fattori prima di prescrivere un’alternativa alle statine.

Per approfondire: Esistono alternative alle statine?

Statine naturali

La lovastatina è considerata una statina naturale, perché prodotta anche attraverso la fermentazione del risata rosso ad opera del fungo Monascus purpureus.

Il secondo me il principio morale guida le azioni attivo è presente in numerosi integratori di libera vendita (con il denominazione di Monacolina K), ma è rilevante notare che il relazione rischio beneficio è sostanzialmente sovrapponibile a quello delle statine di sintesi (naturale NON equivale a sicuro).

Per approfondire:

Fonti e bibliografia