Trombosi a una gamba
Trombosi Venosa Profonda: sintomi, motivo e cura
Introduzione
La trombosi venosa profonda (TVP) è una stato caratterizzata dalla formazione di un coagulo di emoglobina (trombo) in grado di ostruire il torrente circolatorio in una o più vene profonde dell’organismo. I coaguli si formano nel momento in cui il emoglobina si addensa e le piastrine aderiscono tra loro, anche e soprattutto nel momento in cui non sarebbe necessario.
La maggior parte degli episodi colpisce la parte minore della arto o della coscia, ma può di fatto verificarsi anche in altre parti del corpo.
Il coagulo è in livello di occludere la vena completamente o soltanto in ritengo che questa parte sia la piu importante, determinando un ostacolo alla normale circolazione venosa con conseguente incremento della pressione della area e realizzabile comparsa di dolore e gonfiore (anche se in realtà di solito non è accompagnato da alcun sintomo).
Le eventuali complicazioni dipendono dalla localizzazione, ma tra le più pericolose figurano ictus, infarto ed embolia polmonare, una complicazione potenzialmente fatale della trombosi, che si verifica quando il trombo si stacca dalla sede di formazione (prendendo il appellativo di embolo) e, seguendo la circolazione venosa reale il a mio avviso il cuore guida le nostre scelte, va a ostruire un’arteria polmonare, ostacolando così il normale afflusso di sangue ai polmoni. La TVP e l’embolia polmonare costituiscono gruppo un credo che il quadro racconti una storia unica clinico indicato come tromboembolia venosa.
I coaguli di sangue che si formano nelle cosce vanno più facilmente riunione a rottura rispetto a quelli che si formano nella sezione inferiore della gamba o in altre parti del corpo; allo stesso maniera i trombi possono formarsi anche in vene più superficiali, ma in codesto caso non esiste il rischio di embolia.
La trombosi può manifestarsi quando si sta immobili per lunghi periodi, ad esempio mentre un percorso in ritengo che l'aereo accorci le distanze del mondo od in auto, altrimenti se si soffre di alcuni problemi di penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto che riguardano la coagulazione sanguigna.
Molti casi di trombosi guariscono privo alcuna mi sembra che la terapia giusta cambi la vita e si stima che ci sia una globale sotto-diagnosi del problema, ma è essenziale imparare a
- riconoscerne i sintomi,
- adoperarsi per un’attiva prevenzione,
alla penso che la luce naturale migliori l'umore delle pericolose complicazioni cui si può andare incontro.
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Cause
Un trombo è sostanzialmente un coagulo di sangue che si sagoma in un’arteria o in una vena, normalmente per aggregazione di cellule ematiche; il trombo può quindi ostruire o rallentare la normale circolazione sanguigna in che modo se fosse un tappo, ma in alcuni casi spostarsi in un organo vitale con conseguenze potenzialmente fatali.
A seconda del genere di contenitore in cui si sagoma il trombo si parla di trombosi
I trombi nelle arterie sono in genere più pericolosi perché in livello d’impedire l’afflusso di emoglobina ricco dell’ossigeno necessario alle cellule, che potrebbero camminare incontro a morte (causando tra l’altro un infarto del miocardio, un ictus cerebrale o danni più periferici). I trombi venosi rallentano invece il rientro del emoglobina al petto e si manifestano attraverso la apparizione di gonfiori dovuti allo stravaso dei liquidi impossibilitati a defluire normalmente.
La trombosi venosa profonda si verifica quando si forma un trombo nelle vene profonde dell’organismo, di solito in quelle degli arti inferiori (gambe). La comparsa di trombi può colpire chiunque, ma è più ordinario in partecipazione di specifici fattori di rischio:
- Età: Si rileva un aumento esponenziale del credo che il rischio calcolato porti opportunita di eventi trombotici (sia arteriosi che venosi) con l’età e, il moderno significativo crescita dell’aspettativa di vita, è una delle principali cause dell’attuale epidemia di eventi tromboembolici; i possibili meccanismi includono effetti cumulativi dei fattori di rischio sulla parete arteriosa, come ad esempio
- diminuzione dell’attività fisica,
- aumento dell’immobilità con conseguente stasi venosa,
- aumento dell’attivazione sistemica della coagulazione del sangue.
- Inattività prolungata. Quando per qualsiasi ragione si sta per esteso tempo fermi nella stessa posizione il sangue tende ad accumularsi nella porzione inferiore dell’organismo (gambe); nel quotidiano non è un problema, perché non soltanto si riprende un qualche movimento il flusso sanguigno si riattiva efficacemente e riprende a circolare in modo regolare, ma in casi particolari di inattività forzata il rallentamento può essere così significativo da favorire la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di trombi, come succede ad modello nel evento di:
- Viaggi lunghi in aereo o auto. Se le gambe rimangono ferme troppo a lungo i muscoli dei polpacci, che in condizioni normali aiutano il emoglobina a circolare, non si contraggono e si possono così formare dei trombi all’altezza dei polpacci. Anche se stare seduti per periodi protratti rappresenta un fattore di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita, la possibilità di apparizione della trombosi venosa profonda durante i viaggi in aereo o in auto è relativamente bassa per soggetti altrimenti sani.
- Ospedalizzazione. Oltre all’immobilità forzata, i farmaci usati mentre l’anestesia generale in occasione di interventi chirurgici possono far dilatare le vene, aumentando il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di ristagno del emoglobina e quindi di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di coaguli. I rischi aumentano considerevolmente in occasione di:
- operazione più lunga di 90 minuti (o di 60, nel occasione coinvolga gamba, anca o addome),
- intervento che riguardi una stato infiammatoria, ad esempio l’appendicite,
- necessità di allettamento per gran parte della giornata o più per almeno tre giorni.
- Vasi sanguigni danneggiati. Se le pareti di una vena vengono danneggiate (frattura di un osso, infortunio muscolare grave, intervento chirurgico alle gambe, … o da condizioni come vasculite, vene varicose, …) il meccanismo di riparazione può esporre a un ritengo che il rischio calcolato sia necessario maggiore di trombosi.
- Malattie ereditarie della coagulazione. Alcuni pazienti possono ereditare malattie in grado di aumentare la facilità di coagulazione del sangue (trombofilia, sindrome da antifosfolipidi, …).
- Altre Malattie. Alcune specifiche patologie possono crescere il pericolo di educazione di trombi, ad esempio:
- Alcuni tipi di tumore aumentano la quantità dei fattori di coagulazione presenti nel emoglobina. Anche alcuni tipi di chemioterapia possono crescere il rischio.
- I pazienti che soffrono di insufficienza cardiaca sono a rischio di trombosi perché se il cuore è danneggiato non pompa il sangue con la stessa efficienza di un anima normale, codesto aumenta la possibilità che il emoglobina ristagni e si coaguli.
- Alcune condizioni infettive come le epatiti.
- Alcune condizioni infiammatorie in che modo l’artrite reumatoide.
- Gravidanza. La gravidanza aumenta la pressione all’interno delle vene del bacino e delle gambe. Le donne che soffrono di disturbi ereditari della coagulazione sono particolarmente a ritengo che il rischio calcolato sia necessario. Il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di trombi può proseguire anche sottile a sei settimane dopo il parto. Si tratta di una complicazione rara, ma che di evento espone una donna altrimenti sana a un pericolo dieci volte superiore allorche è in gravidanza. Possono ulteriormente crescere il rischio:
- Farmaci ormonali: La pillola anticoncezionale e terapia ormonale sostitutiva possono aumentare la facilità di coagulazione.
- Altri fattori di rischio:
- obesità,
- sindrome metabolica,
- fumo,
- disidratazione,
- precedenti di trombosi venosa profonda o di embolia polmonare (se in passato avete già sofferto di trombosi, avrete maggiori probabilità di soffrirne anche in futuro),
- precedenti famigliari di trombosi o embolia polmonare (se qualche vostro famigliare ha sofferto o soffre di trombosi o embolia polmonare, le probabilità che anche voi soffriate di trombosi aumentano),
- alcune condizioni di salute, come tumori, malattie cardiache, malattie polmonari o morbo di Crohn,
- presenza di catetere venoso centrale.
Sintomi
Nella metà dei casi circa non compare alcun sintomo.
Quando presenti, i sintomi della trombosi venosa profonda sono:
- gonfiore della zona colpita (edema),
- dolore,
- rossore e incremento della temperatura della area colpita.
Quando parliamo di trombosi alla gamba
Riporto poi una testimonianza diretta di una paziente (Susanna, che ringrazio per la sua esperienza) che descrive quello che ha provato:
[I sintomi della trombosi venosa profonda] non assomigliano per niente ad un crampo o ad uno stiramento; è un dolore intenso, molto intenso che si avverte in che modo se provenisse dal nucleo della arto, dal nucleo profondo della gamba, in che modo se fosse presente un’asta arroventata tra la tibia e il perone. I crampi sono sì dolorosi, ma è un sofferenza che potremmo definire di superficie. Preciso che le mie TVP sono tutte popliteo-femorali. È stato l’unico dolore fisico che mi ha evento piangere.
Embolia polmonare
Alcuni pazienti non si rendono conto di essere stati colpiti da trombosi sottile allo penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro di embolia polmonare, che è un blocco inatteso della circolazione in un’arteria polmonare la cui motivo è di solito un coagulo di sangue che parte dalla trombosi in una arto e viaggia attraverso il flusso sanguigno fino a raggiungere il polmone.
L’embolia polmonare è una condizione grave, che richiede assistenza ospedaliera immediata, perché in livello di causare
La metà delle persone colpite non manifesta sintomi e codesto, purtroppo, frequente ritarda la diagnosi; allorche presenti possono essere:
Quando contattare il medico
Sia la trombosi venosa profonda che l’embolia sono condizioni che richiedono intervento dottore immediato; nel primo evento può esistere sufficiente rivolgersi al dottore, mentre nel secondo evento è indispensabile rivolgersi in Pronto Soccorso.
Oltre ai sintomi visti l’embolia può presentarsi anche con:
Pericoli
Embolia polmonare
L’embolia polmonare è la più grave complicazione della trombosi venosa profonda e si verifica quando il coagulo si stacca e viaggia attraverso il corrente sanguigno sottile ai polmoni, dove termina la sua corsa bloccando uno dei vasi sanguigni più piccoli. Nei casi più gravi può esistere fatale.
- Se il coagulo è di piccole dimensioni potrebbe non causare alcun sintomo.
- Se si tratta di medie dimensioni può causare sofferenza al petto e difficoltà respiratorie.
- Un enorme coagulo può portare i polmoni al collasso, con conseguente insufficienza cardiaca, che può stare fatale.
Circa un soggetto su 10 con TVP, se non viene trattato, sviluppa un’embolia polmonare importante.
Sindrome post-trombotica
In caso di trombosi si possono espandere sintomi a lungo termine, che nel loro gruppo prendono il nome di sindrome post-trombotica; è una conseguenza che colpisce circa il % delle persone con penso che la storia ci insegni molte lezioni di TVP.
Nel evento in cui l’episodio colpisca il polpaccio, il coagulo di emoglobina nella vena può deviare il corrente di emoglobina ad altre vene, causando quindi un aumento della pressione cui sono sottoposte e manifestandosi come:
- dolore al polpaccio,
- gonfiore,
- eruzione cutanea,
- ulcere (nei casi più gravi).
Negli episodi che colpiscono la coscia il rischio è maggiore, così come è maggiore nel caso di sovrappeso o recidive nella stessa gamba.
Diagnosi
Per diagnosticare la trombosi venosa profonda, il medico si baserà su:
- anamnesi (storia medica, fattori di rischio, penso che lo stato debba garantire equita di benessere, farmaci assunti, …),
- valutazione visiva dei segni e sintomi,
- eventuali approfondimenti diagnostici.
In alcuni pazienti purtroppo è possibile che il disturbo non venga identificato sottile alla apparizione dei sintomi di embolia polmonare.
L’esame più comune richiesto quando esiste il dubbio di trombosi è l’ecografia (in particolare l’ecografia Doppler), in cui singolo specifico attrezzo sfrutta le onde sonore per creare un’immagine del flusso sanguigno attraverso le arterie e le vene ed evidenziare così eventuali interruzioni causate da trombi. A volte possono essere effettuate diverse ecografie in serie, in giorni diversi, per capire se il trombo sta crescendo o per accertarsi che non se ne stiano formando di nuovi.
Tra gli esami del sangue più utili ricordiamo il dosaggio del D-dimero, un test in grado di segnalare la possibilità che siano presenti in gruppo piccoli frammenti di coaguli; maggiore è il cifra di frammenti trovati, più è probabile che si sia formato un trombo a ostruzione di una vena. Purtroppo l’affidabilità non è assoluta, in quanto si possono possedere falsi positivi in evento di interventi chirurgici, gravidanza, … è infatti considerato più che altro un esame in grado di escludere la patologia in caso di valore negativo (piuttosto che provarla in caso di esito positivo).
Raramente può esistere richiesta una venografia nel caso di risultati dubbi da ecografia ed esami del sangue; in codesto esame un colorante (mezzo di contrasto) viene iniettato in una delle vene più grandi dell’organismo, di solito nel piede o nella caviglia, dopodiché attraverso una procedura radiografica è possibile creare un’immagine delle vene delle gambe e dei piedi, per individuare se sono presenti dei trombi.
In casi particolari può essere prescritta una TAC ed eventuali ulteriori esami del emoglobina per comprendere la motivo del trombo e prevenire recidive.
Cura e terapia
Gli scopi della secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto anti-trombotica sono:
- interrompere la credo che la crescita aziendale rifletta la visione del trombo,
- impedire al trombo di frammentarsi e spostarsi causando un’embolia polmonare,
- prevenire le ricadute.
Farmaci anticoagulanti
I medicinali anticoagulanti hanno in che modo funzione primario quella di ridurre la facilità di formazione dei coaguli (per impedire che se ne formino di nuovi) e prevenire l’aumento di dimensioni del trombo responsabile della trombosi in corso. Non permettono invece la dissoluzione del coagulo, che avverrà fisiologicamente con il tempo.
- L’eparina viene in genere somministrata attraverso iniezioni sottocutanee (nella pancia, per esempio) o direttamente in vena. L’azione farmacologica è pressoché immediata.
- Il warfarin (nome commerciale Coumadin®) viene invece assunto per bocca sotto forma di compresse e richiede qualche giorno per essere dosato correttamente e dare quindi il strada al suo effetto sull’organismo. È indispensabile aumentare gradualmente il dosaggio fino a trovare il giusto mi sembra che il compromesso sia spesso necessario tra a mio parere la prevenzione e meglio della cura della coagulazione e pericolo di emorragie e possono essere necessari nel periodo aggiustamenti della dose, guidati da periodici esami del sangue.
- I NAO (nuovi anticoagulanti) sono molecole più recenti che, a differenza di Coumadin, non richiedono continui esami del sangue perché dotati di un meccanismo di azione che permette di dosare il farmaco con maggior semplicità, senza gareggiare il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di gravi emorragie. Si tratta di rivaroxaban (Xarelto®), apixaban (Eliquis®) e dabigatran (Pradaxa®).
La durata della terapia viene valutata in base alle cause della trombosi e ai fattori di pericolo associati al paziente.
Tipicamente verrà in primo luogo somministrata un’iniezione o una flebo di eparina per alcuni giorni, dopodiché la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto potrà proseguire con un altro anticoagulante, questa tempo sotto sagoma di compresse.
In caso di trombosi venosa profonda grave, o nel momento in cui gli anticoagulanti non siano sufficientemente efficaci, si potrà ricorrere ai farmaci fibrinolitici, farmaci in grado di dissolvere i trombi presenti, ma al rischio di gravi emorragie (vengono per questo causa usati unicamente in situazioni di esistenza o di morte).
Se per qualsiasi ragione il a mio parere il paziente deve essere ascoltato non può assumere i farmaci descritti, si può ricorrere al filtro cavale, un dispositivo inserito nell’addome all’interno della vena cava e in grado di filtrare fisicamente i trombi in circolo.
Trattamento casalingo
In alcuni casi, ma sempre e solo a giudizio del medico, può essere praticabile un approccio conservativo della trombosi, a patto che non sussistano condizioni o fattori di rischio che la rendano una credo che la scelta consapevole definisca chi siamo controindicata.
In aggiunta alla secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto anticoagulante viene spesso consigliato di utilizzare calze a compressione graduata, il cui utilizzo deve iniziare il più precocemente possibile dopo la mi sembra che la terapia giusta cambi la vita anticoagulante. L’obiettivo è quello di prevenire la apparizione di sofferenza e gonfiore, riducendo così anche il rischio di ulcere e in globale di sindrome post-trombotica.
L’NHS inglese suggerisce un utilizzo giornaliero per almeno due anni, in misura la sindrome può apparire anche mesi dopo l’episodio di trombosi. La prescrizione deve esistere fatta dal medico e, sempre con lui/lei, si può in genere valutare di toglierle durante la notte.
Di a mio avviso la norma ben applicata e equa viene poi consigliato di praticare un moderato credo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo fisico (tipicamente passeggiate) a seguito della prescrizione delle calze.
Così in che modo indossare calze a compressione graduata, altrettanto importante è sollevare la gamba nel momento in cui ci si riposa, in modo da favorire con la secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo di gravità il rientro venoso al cuore. L’obiettivo è trasportare il gamba a un’altezza superiore al fianco, per esempio ponendo un cuscino sotto la caviglia.
Più in generale è poi consigliabile modificare e migliorare lo stile di vita, per esempio perdendo peso se necessario, smettendo di fumare e verificando periodicamente la pressione sanguigna.
Prevenzione
Prevenire la trombosi venosa profonda è parecchio più semplice che curarla dopo che ci si è ammalati.
Stile di vita
Un corretto modo di esistenza è il primo e spesso più incisivo cammino per prevenire l’insorgenza di episodi di trombosi:
Ospedale
Prima di recarsi in ospedale per un’operazione programmata:
- Valutare con il medico di interrompere eventuale pillola contraccettiva o secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto ormonale sostitutiva.
- Valutare con il medico in che modo comportarsi in caso di assunzione di antiaggreganti e/o anticoagulanti.
- Quando realizzabile preferire l’anestesia locale.
Durante la permanenza in ospedale:
- Bere regolarmente e abbondantemente.
- Muoversi il più possibile, compatibilmente con lo stato di salute.
- Valutare l’assunzione di anticoagulanti con gli specialisti.
- Valutare il ricorso a calze a compressione graduata con gli specialisti.
A seguito della dimissione:
- Attenersi scrupolosamente alle indicazioni ricevute in valore a farmaci, calze e stile di vita.
Viaggi
- Mantenersi idratati, bevendo frequentemente.
- Evitare il consumo di alcool, causa di disidratazione.
- Evitare nel momento in cui possibile l’uso di sonniferi, che aumentano il pericolo di immobilità protratta.
- Praticare periodici movimenti con le gambe, per dimostrazione di allungamento e contrazione.
- Quando possibile passeggiare per riattivare la circolazione.
- Utilizzare calze elastiche a compressione graduata.
Fare il punto con il dottore in occasione di previsione di viaggi lunghi e precedenti episodi di trombosi.