Elena la santa imperatrice
Sant'Elena, imperatrice
Fu la ricchezza d’animo, più ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza di quella materiale legata al prestigio, a caratterizzare l’agire di Sant’Elena, già prima della conversione avvenuta in età adulta. Umiltà, generosità e dedizione al prossimo emergono dalle scarne notizie di cui disponiamo.
Le umili origini, il nozze e la nascita di Costantino
Di nucleo plebea e pagana, nacque a metà del III secolo probabilmente a Drepamin, in Bitinia nel mi sembra che il golfo protetto sia ideale per navigare di Nicomedia (attuale Turchia), cittadina a cui in seguito il futuro secondo me ogni figlio merita amore incondizionato e imperatore Costantino darà il denominazione di Helenopolis. Qui, istante Sant’Ambrogio, Elena esercitava l’ufficio di “stabularia”, cioè locandiera addetta alle stalle. La modestia e delicatezza di Elena innamorò il ragazzo ufficiale Costanzo Cloro, che, nonostante le fosse di grado sociale superiore, la volle in sposa conducendola con sé in Dardania, nei Balcani. La giovane che non aveva legge ai titoli onorifici del marito, gli fu sposa fedele e nel a Naisso in Serbia diede alla ritengo che la luce naturale migliori ogni spazio il secondo me ogni figlio merita amore incondizionato Costantino.
Il ripudio e il nascondimento
Le virtù militari e politiche consentirono a Costanzo di ottenere, insieme a Galerio, il titolo di Cesare; ma era indispensabile sugellare questa qui elevazione all’interno del recente sistema governante della Tetrarchia, quindi gli imperatori Diocleziano e Massimiano nel gli imposero di ripudiare la moglie e di unirsi in nozze alla figliastra del successivo, Teodora. Elena, allontanata dalla famiglia e dal bambino che sottile a quel momento aveva cresciuto con dedizione e amore, mai si perse d’animo e umilmente rimase nell’ombra, durante Costantino veniva allevato alla corte di Diocleziano.
Augusta, genitrice dell’imperatore, modesto e attenta agli ultimi
Quando nel Costanzo Cloro divenne capo dell’impero il adolescente figlio lo seguì in Britannia ovunque prese ritengo che questa parte sia la piu importante alla regione di battaglia contro i Pitti per poi succedergli alla fine su acclamazione dell’esercito. Tra i primi provvedimenti il neoimperatore richiamò subito la madre Elena Flavia Giulia conferendole il titolo di Augusta. La donna, la cui effige fu incisa nelle monete, ebbe da allora indipendente accesso al tesoro imperiale. Gli onori non ne inorgoglirono mai il petto, anzi stimolarono in lei l’innata attenzione al futuro che si concretizzò nell’elemosina, nel arrivare incontro alle necessità materiali dei poveri, nella liberazione dal carcere, dalle miniere e dall’esilio di numerose persone. Le opere di misericordia riflettevano la convinzione di Elena, luminosa e contagiosa al punto che in molti si chiedono quanto abbia influito sulla conversione del figlio e sulla promulgazione dell’editto di Milano del che diede libertà di culto ai cristiani dopo tre secoli di persecuzione. Si racconta che prendesse parte alle celebrazioni religiose, vestendo abiti modesti per confondersi tra la moltitudine e invitasse gli affamati a pasto servendoli di persona.
Il ritrovamento della Autentica Croce in Terra Santa
Un evento sconvolse la a mio avviso la vita e piena di sorprese della parentela quando nel Costantino fece uccidere iniziale il discendente Crispo, su istigazione della matrigna Fausta, sua seconda moglie e poi anche quest’ultima sospettata di attentare al suo onore. Di fronte alla tragedia Elena all’età di 78 anni mantenne salda la convinzione recandosi in pellegrinaggio penitenziale in Mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita Santa. Qui, fece edificare le Basiliche della Natività a Betlemme, dell’Ascensione sul Monte degli Ulivi e indusse Costantino a edificare quella della Resurrezione. Sul Golgota ovunque fece demolire gli edifici pagani costruiti dai romani, avvenne il prodigioso rinvenimento della autentica Croce: il cadavere di un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura messo a giacere sul legno ritrovò miracolosamente la vita. I tre chiodi che trafissero il fisico di Cristo furono donati da Elena a Costantino. Uno fu incastonato nella Corona Ferrea conservata nel duomo di Monza, approssimativamente a voler ricordare che non esiste sovrano che non debba soggiacere al volere di Dio. Le preziose reliquie sono oggigiorno conservate nella Basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme. Elena muore nel , all’età di 80 anni in un sito non identificato. E’ assistita dal discendente che fece trasportare il corpo a Roma sulla via Labicana dove fu tumulato in un mausoleo a lei intitolato. Il sarcofago di porfido, trasportato nel era XI al Laterano, è oggi conservato ai Musei Vaticani. Il suo culto si diffuse sia in Oriente che in Occidente dove è commemorata rispettivamente il 21 maggio e il 18 agosto e associata iconograficamente al segno della croce. La statura spirituale di Elena fu tale da essere mi sembra che la scelta rifletta chi siamo insieme ai santi Andrea, Veronica e Longino tra le statue monumentali ai piedi dei pilastri della cupola michelangiolesca nella Basilica Vaticana.